24/08/2015, 00.00
COREA
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Per fermare la propaganda di confine Seoul chiede “le scuse” di Pyongyang per le mine antiuomo

Malgrado la retorica guerresca e la notizia, diffusa dall’esercito di Seoul, che la maggior parte dei sommergibili del Nord ha lasciato le sue basi e che mezzi da sbarco sono stati posti vicino ai confini, colloqui ad alto livello tra le parti sono in corso a Panmunjom.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) – La Corea del Sud continuerà le trasmissioni di propagando lungo il confine con il Nord fino a quando Pyongyang non si scuserà per aver posato le mine antiuomo che hanno ferito due soldati di Seul. La dichiarazione resa dal presidente sudcoreano Park Geun-hye è la risposta alla minaccia di Kim Jong-Un di usare la forza per fermare le notizie che decine di altoparlanti (nella foto) trasmettono lungo il confine della zona smilitarizzata che divide le due Coree.

Riprese un mese fa dopo 11 anni di interruzioni, apparentemente in risposta al ferimento dei due soldati, le trasmissioni hanno lo scopo di dare informazioni ai militari nordcoreani schierati lungo il confine e a coloro che vivono nella zona.

La reazione di Pyongyang si è concretizzata il 20 agosto in un bombardamento e il successivo 21 agosto con l’annuncio di Kim Jong-un di porre in stato di “quasi guerra” le forze armate, Il dittatore nordcoreano inoltre, ha intimato a Seoul di smantellare “entro 48 ore dallo stesso ultimatum” gli altoparlanti.

Anche se la Corea del Nord nega di aver collocato le mine che hanno ferito i militari sudcoreani, la Park ha chiesto “scuse e misure chiare per evitare il ripetersi di queste provocazioni e situazioni di tensione”. “In caso contrario – ha  aggiunto - questo governo prenderà misure adeguate e continuerà  le trasmissioni degli altoparlanti”.

Malgrado la retorica guerresca e la notizia, diffusa dall’esercito di Seoul, che la maggior parte dei sommergibili del Nord ha lasciato le sue basi e che mezzi da sbarco sono stati posti vicino ai confini, colloqui ad alto livello tra le parti sono in corso a Panmunjom, il “villaggio del tregua” che sorge all’interno della zona smilitarizzata. La Corea del Sud è rappresentato da consigliere per la sicurezza nazionale, Kim Kwan-jin e dal ministro dell'Unificazione Hong Yong-Pyo, mentre il Nord ha inviato anche Hwang Pyong-so, ritenuto da molti analisti il secondo il comando dopo Kim Jong-un.

 

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