25/04/2007, 00.00
PAKISTAN
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Per gli ahmadi “eretici dell’islam”, non c’è pace neanche da morti

di Qaiser Felix
Un gruppo di mullah ha incitato la popolazione ed il governo a non permettere la creazione di una piccola città “eretica”. La polizia ha ceduto ed ha distrutto il muro che delimitava il cimitero ahmadi.
Lahore (AsiaNews) – I bulldozer della polizia pakistana hanno demolito il muro che recintava il cimitero della comunità “blasfema” degli ahmadi, nonostante questo fosse stato costruito nel rispetto della legge su terreno regolarmente acquistato.
 
I membri della comunità ritengono che questa operazione, avvenuta il 22 aprile scorso, sia solo l’ultimo atto di una campagna lanciata da religiosi estremisti islamici e da organizzazioni fondamentaliste. Queste sarebbero convinte che il cimitero fa parte di un progetto teso a creare una sorta di piccola città ahmadi all’interno di Lahore.
 
Secondo i musulmani integralisti, la setta ahmadi è eretica, in quanto si dichiara musulmana, ma non riconosce Maometto come ultimo profeta; per questo subisce persecuzioni anche in Bangladesh e Indonesia.
 
Il 15 aprile scorso, un gruppo di mullah ha firmato alcuni “contratti” con i cittadini, dichiarando che “non verrà permessa la creazione di una città per gli ahmadi”. Questi religiosi, denuncia un comunicato diramato dalla comunità, vengono da fuori, perché “Handu Gujjar [il quartiere di Lahore dove è avvenuta la demolizione ndr] è sempre stato un luogo calmo, pacifico, con un alto livello di armonia interreligiosa”.
 
Raja Ghalab Ahmad, segretario generale della comunità a Lahore, spiega ad AsiaNews: “E’ pratica comune che chi ha un terreno costruisca un muro per difenderlo, tanto più qui, dove avviene spesso il furto dei terreni. Nessuno ci ha avvertito della demolizione del nostro muro, perché siamo solo ahmadi. E’ chiaro che il governo si è piegato alle pressioni dei fondamentalisti”.
 
Di norma, spiega ancora, “è il governo a concedere i terreni per i cimiteri. Ma da quando siamo stati dichiarati non musulmani, nel 1974, abbiamo smesso di godere di questo privilegio. Dove dobbiamo seppellire i nostri cadaveri? Abbiamo comprato dei terreni nostri, ma neanche questo è bastato. Il muro serviva solo ad indicare che la terra era nostra”.
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