07/09/2007, 00.00
CINA
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Per il Congresso, nuovo giro di vite contro i “nemici del socialismo”

Zhou Yongkang, ministro della Pubblica sicurezza, ha invitato la polizia ad agire “per preservare la leadership comunista, il sistema socialista e la dittatura del popolo” durante i lavori del 17° Congresso del Partito comunista, che si terrà il prossimo ottobre. Il primo nemico da combattere è la protesta popolare.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia cinese vuole aumentare in maniera significativa il livello di sicurezza della capitale per prepararsi al 17° Congresso del Partito comunista, che si terrà il prossimo ottobre. Il pericolo da combattere è rappresentato dalle proteste popolari di massa, dal movimento spirituale del Falun Gong e dai separatisti tibetani ed uighuri.
 
Zhou Yongkang, ministro della Pubblica sicurezza, ha dichiarato infatti che “rimangono ancora molte sfide da vincere, per poter creare un ambiente stabile ed armonioso durante il Congresso”. Fra queste, ovviamente, “la sicurezza e la stabilità sociale e politica sono al primo posto”.
 
Alla luce di queste dichiarazioni, alcuni analisti indicano nelle proteste popolari sempre in aumento il vero cruccio di Pechino. Nel corso dell’anno, infatti, si sono moltiplicate le manifestazioni violente della popolazione contro i governi locali, accusati di requisire terreni, rubare risarcimenti ed inquinare. Il Partito le teme, ed ha dato in più occasioni carta bianca ai governi locali per fermarle.
 
Zhou ha invitato le autorità locali a raccogliere informazioni sulle varie minacce alla sicurezza interna, per prevenire sabotaggi e proteste, ma ha ammesso: “Sono molti i fattori incerti. Sarà difficile mantenere armonia sociale e stabilità”. Il ministro ha poi aggiunto: “Le forze di polizia, ad ogni livello, devono agire per preservare la leadership comunista, il sistema socialista e la dittatura del popolo”.
 
Oltre alle proteste di massa, il nemico principale è il movimento spirituale del Falun Gong. Bandito otto anni fa in quanto “culto malvagio”, nonostante la repressione,  questo è riuscito in più di una occasione ad organizzare imponenti manifestazioni anti-governative. Infine, ha concluso Zhou, “vanno tenuti sotto stretto controllo le forze ostili domestiche e straniere, i separatisti etnici, gli estremisti religiosi ed i terroristi”.
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