31/10/2007, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Per la prima volta sotto processo agenti della polizia religiosa, accusati di omicidio

Due componenti della potentissima “Commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio” sono accusati di aver ucciso a bastonate un uomo nella casa del quale, al termine di una perquisizione condotta “con stile di commando”, sarebbero stati trovati alcol e droghe.
Riyadh (AsiaNews) – E’ cominciato davanti all’Alta Corte di Riyadh il primo processo che vede sul banco degli imputati due componenti della potentissima “Commissione per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio”, denominazione ufficiale della polizia religiosa saudita, la muttawa. I due sono accusati di aver ucciso a bastonate Sulaiman Al-Huraisi, nella casa del quale la polizia aveva fatto irruzione pensando che ci fossero alcolici. I due sono imputati anche per aver arrestato delle donne senza che fossero presenti agenti femminili.
 
L’avvocato della famiglia, nel resoconto dell’ufficioso Arab News, ha specificato di essere un “privato”, che non rappresenta la Commissione, né alcun altro ente governativo.
 
La vicenda è accaduta nella capitale: sospettando che nella casa di Sulaiman Al-Huraisi ci fossero alcolici, 18 uomini della polizia religiosa vi hanno fatto irruzione “con stile di commando”. La perquisizione, secondo la muttawa, ha portato al rinvenimento di bottiglie di alcolici e di droga, il che ha provocato l’arresto di tutta la famiglia e di loro parenti che vivevano in altri appartamenti dello stesso edificio. Portato in carcere, Al-Huraisi, è morto a causa, secondo l’autopsia, delle bastonate ricevute.
 
Al termine della prima riunione, l’Alta Corte ha negato ai due la libertà su cauzione ed ha fissato al 6 novembre la prossimo seduta.
 
In una sua dichiarazione, il governatore di Riyadh ha ricordato che sulla vicenda di Al-Hurasi sono in corso tre procedimenti. Gli altri due riguardano “l’abuso di autorità” da parte della Commissione per le modalità con le quali si svolse la vicenda ed il possesso di alcol e droghe trovati durante la perquisizione, che vede imputati i familiari dell’ucciso.
 
Al di là delle conclusioni delle singole vicende, è decisamente nuovo il fatto che accuse e critiche vengano mosse all’interno dell’Arabia Saudita verso la potentissima Commissione. In passato la muttawa è stata accusata, tra l’altro, di arrestare e tenere in carcere senza processo, persone non musulmane con la sola colpa di pregare o essere in possesso di libri o immagini religiosi.
 
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