16/09/2008, 00.00
VIETNAM
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Per la prima volta un vescovo straniero si unisce ai manifestanti di Thai Ha

di J.B. An Dang
Il francese mons. Jean Marie Henri Legrez ha preso parte alla veglia di preghiera di domenica. Sul luogo erano dispiegati centinaia di agenti ed il capo della polizia. I fedeli sono stati filmati. Nervosismo della sicurezza per una inattesa processione alla ex nunziatura.
Hanoi (AsiaNews) – E’ arrivato anche un vescovo straniero, un francese, davanti al terreno della parrocchia di Thai Ha a Hanoi, del quale i cattolici chiedono la restituzione. L’annuncio della presenza del vescovo di Saint-Claude, mons. Jean Marie Henri Legrez, il primo presule non vietnamita a giungere in quel luogo, è stato accolto da grandi applausi dai fedeli che domenica sera prendevano parte alla quotidiana veglia di preghiera.
 
La presenza di mons. Legrez ha anche rassicurato i presenti, stupiti dalla presenza in forza della polizia dentro ed intorno al terreno contestato: centinaia di uomini armati. “Non credo che ci attaccheranno mentre è presente uno straniero, e specialmente un vescovo”, ha detto ad AsiaNews una studentessa. “Sarò più sicura e più concentrata nella preghiera”, ha aggiunto.
 
La polizia, in realtà stava operando già intorno alla capitale, bloccando fin dal mattino migliaia di fedeli che si erano mossi dalla città e dalle province circostanti per andare a Thai Ha. Accanto al terreno era presente anche il direttore dell’Agenzia della polizia di Hanoi, generale Nguyen Duc Nhanh, insieme ad altri alti ufficiali della sicurezza, intenti a guidare gli agenti che, con evidente intento intimidatorio. filmavano i partecipanti alla veglia.
 
La polizia era in grande allarme da sabato, quando c’è stata una improvvisa manifestazione davanti al complesso della ex nunziatura. La mattina, 32 suore Adoratrici della Santa Croce avevano emesso i voti perpetui nella cattedrale di San Giuseppe e, dopo la Messa, insieme con sacerdoti e fedeli si sono recate in processione davanti alla ex nunziatura, dove per quasi due mesi ci sono state quotidiane manifestazioni, sospese all’inizio di febbraio, quando il governo si impegnò a restituire il complesso alla Chiesa. Cosa che finora non è avvenuta.
 
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