29/08/2005, 00.00
ASIA
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Petrolio record: danni per le economie dell'Asia

Il greggio oltre i 70 dollari al barile. Il timore per l'uragano Katrina non giustifica l'aumento, per gli esperti. La corsa del petrolio rende meno competitivi i prodotti dei Paesi emergenti dell'Asia e ne rallenta la crescita.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L'aumento del prezzo del petrolio fa calare i listini delle borse asiatiche, per timore che l'aumento causi la diminuzione dell'export delle società orientali. Si è registrato ieri il nuovo record del prezzo del petrolio, venduto a oltre 70 dollari americani al barile sui mercati asiatici.

Per spiegare l'aumento i responsabili danno la colpa all'arrivo dell'uragano Katrina, il più violento che si ricordi in America. Gli Stati Uniti sono in stato di emergenza e centinaia di migliaia di persone sono fuggite da New Orleans; si teme che il ciclone possa distruggere le piattaforme nel Golfo del Messico, dove è prodotto il 30% del petrolio degli Stati Uniti. Ma gli economisti ritengono l'aumento comunque eccessivo.

"Il mercato –commenta Tetsu Emori, analista di Mitsui Bussan Futures a Tokyo- sembra essere impazzito." Secondo l'esperto il prezzo non è adeguato alle richieste del mercato, anche considerato che le vacanze estive negli Stati Uniti sono al termine e che diminuirà il consumo di carburante.

Secondo gli analisti l'aumento del prezzo del petrolio – raddoppiato dalla fine del 2003, quando era di 33 dollari al barile - danneggia la crescita economica dei paesi asiatici. Park Cyn-young, economista dell'Asian Development Bank (Adb), ritiene "probabile" che le economie dei Paesi asiatici rallentino "a causa dell'aumento del prezzo del petrolio". L'Adb ad aprile prevedeva una crescita per l'Asia orientale tra il 6,7 e il 7,2% nei prossimi 2 anni, ma il prossimo rapporto (atteso per l'8 settembre) dovrebbe rivedere la stima.

L'aumento del petrolio causa maggiori spese e diminuisce la competitività delle aziende orientali. La società aerea cinese China Southern Airlines – che si occupa soprattutto dei voli nazionali - per restare competitiva nonostante questi aumenti ha avuto una perdita di 964 milioni di yuan (circa 119 milioni di dollari Usa) nella prima metà del 2005, a fronte di un profitto nel 2004 di 374 milioni di yuan (46 milioni di dollari). "L'aumento del costo del carburante – spiega la compagnia - è raddoppiato rispetto all'anno precedente… e costituisce il 30% dei nostri costi". Oggi sulla borsa di Hong Kong le azioni della società hanno perso il 5,8%.

Milan Brahmbhatt, economista capo della World Bank per Asia orientale e Pacifico, ritiene del pari che la crescita economica sarà inferiore al previsto, a causa dell'aumento del prezzo del petrolio e della conseguente diminuzione dell'export. L'esperto prevede che la crescita di Hong Kong, Corea del Sud, Singapore e Taiwan nel 2005 sarà del 3,8% circa, rispetto alla previsione del 4,6% fatta appena lo scorso aprile.

"Le principali economie del Sud est asiatico -Indonesia, Malaysia, Filippine e Tailandia- si prevede che nel 2005-2006 abbiano una minore crescita economica –dice Milan- rispetto a quanto ritenuto ad aprile". Ma l'analista aggiunge che ogni previsione è fondata sulla "ottimistica" ipotesi che il prezzo del petrolio rimanga al livello attuale, mentre ulteriori aumenti avrebbero gravi effetti su queste economie.

Secondo Andy Xie, economista capo per l'Asia della Morgan Stanley, "il principale ostacolo per la crescita è l'aumento del petrolio". "Nella prima metà del 2005 –scrive in un rapporto- la regione asiatica del Pacifico ha pagato l'1,2% del Prodotto interno lordo in più per le esportazioni rispetto all'anno precedente." (PB)

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