14/10/2008, 00.00
CAMBOGIA – THAILANDIA
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Phnom Penh annuncia il ritiro dell’esercito thai, Bangkok smentisce

È guerra di proclami e smentite sull’occupazione dei territori lungo il confine. I cambogiani parlano di un arretramento del fronte thailandese, ma la notizia viene respinta dalla controparte thailandese. Da decenni l’area di Preah Vihear, patrimonio dell’Unesco, è al centro di un conflitto fra i due Paesi.

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Assume i contorni del giallo il presunto ritiro delle truppe thailandesi dislocate al confine con la Cambogia. Secondo Phnom Penh le truppe thailandesi avrebbero abbandonato la zona a poche ore dalla scadenza dell’ultimatum, prevista per le 12 di oggi, ora locale. Dal fronte opposto arriva la smentita: “Siamo ancora lì” replica il Primo ministro e responsabile del dicastero della Difesa thailandese, Somchai Wongsawat, al termine di un vertice con il capo delle forze armate e funzionari del Ministero degli esteri.

Hun Sen, Primo ministro della Cambogia, aveva intimato alla controparte thailandese di “ordinare la ritirata” alle truppe dislocate lungo la frontiera colpevoli di aver “sconfinato in territorio cambogiano”, minacciando in caso contrario di “scatenare una guerra”.

Immediata la replica del portavoce dell’esercito thailandese, Sansern Kaewkumnerd, secondo il quale “non c’è stato alcun ritiro”. Egli ribadisce la volontà del governo di Bangkok di “giungere ad un accordo” attraverso colloqui bilaterali, ma in caso di minaccia da parte delle truppe cambogiane avverte che “l’esercito è pronto a rispondere”. Il Ministro thailandese degli esteri Sompong Amornwiwait parla inoltre di una “missione lungo il confine” da parte dell’esercito “mirata alla rimozione di mine anti-uomo” presenti nel sottosuolo, che nei giorni scorsi hanno ferito in modo grave due militari thai.

La tensione fra i due Paesi si è acuita lo scorso agosto, dopo che a luglio l’Unesco ha dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità il tempio di Preah Vihear: il luogo di culto, situato su un promontorio, appartiene alla Cambogia in base a una decisione della Corte di giustizia internazionale che risale al 1962. L’area circostante, vasta poco più di 4,5 chiloetri quadrati, è però al centro di una contesa fra i due Paesi che rivendicano il controllo di fette più o meno ampie di territorio.

L’esercito thailandese controlla le principali vie di accesso al tempio e alcune zone del confine non sono tracciate con precisione: fattori, questi, che contribuiscono ad innalzare la tensione fra Phnom Penh e Bangkok, che nelle ultime settimane hanno schierato rispettivamente 800 e 400 soldati dell’esercito lungo la frontiera.

 

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