16/11/2012, 00.00
CAMBOGIA
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Phnom Penh: scrivono “Obama, SOS” sui tetti per protesta, la polizia li arresta

Alla base del gesto il sequestro forzato dei loro terreni. Le famiglie vivono accanto all’aeroporto, interessato a breve da lavori di ampliamento. L’intervento di gruppi di attivisti ha permesso di ottenere il loro rilascio. Per il summit Asean e la visita del presidente Usa, mendicanti, tossicodipendenti e prostitute rinchiusi in “lager”.

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - La polizia cambogiana ha fermato otto persone per aver mostrato ritratti del presidente Usa Barack Obama, accanto alla scritta "SOS" sul tetto delle loro abitazioni (nella foto). L'operazione delle forze dell'ordine è scattata ieri, nel quadro delle misure preventive adottate da Phnom Penh in vista della visita ufficiale del capo di Stato americano, da poco rieletto al secondo mandato. I manifestanti - rilasciati dopo alcune ore - volevano sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale e il governo statunitense sull'annosa questione legata all'esproprio forzato dei terreni, a fronte di risarcimenti irrisori.

Le otto persone arrestate appartengono a una comunità nei pressi dell'aeroporto internazionale della capitale cambogiana, i cui terreni sono oggetto di esproprio forzato nel quadro dei lavori di espansione dello scalo. Non è chiaro il capo di accusa in base al quale sono stati prelevati dalle loro abitazioni; l'intervento di gruppi attivisti per i diritti umani ha permesso di ottenere la loro liberazione, a poche ore di distanza dal fermo di polizia.

Kirt Chantharith, capo della polizia, ha spiegato che "hanno messo foto di Obama sul tetto e dipinto la scritta 'SOS' accanto". "Li abbiamo interrogati - ha aggiunto il funzionario - per capire quali fossero le ragioni del gesto". Attivisti per i diritti umani rispondono che il fermo è l'ennesimo episodio di abuso da parte delle autorità, che sequestrano terreni dietro compensi irrisori o nulli, reprimendo al contempo con la forza qualsiasi protesta.

Almeno 180 famiglie sono colpite dall'esproprio forzato dei terreni, per permettere i lavori di ampliamento dell'aeroporto di Phnom Penh. Nei giorni scorsi un centinaio di persone, coinvolte in cinque diverse dispute sui terreni, hanno manifestato davanti ai cancelli dell'ambasciata Usa nella capitale. Da tempo in Cambogia si susseguono proteste di piazza legate al sequestro di terre e proprietà, che si concludono spesso con arresti e feriti (cfr. AsiaNews 29/11/2011 Phnom Penh, manifestazioni contro gli espropri forzati: arresti e feriti).

In preparazione del summit Asean, l'associazione che riunisce 10 Paesi del Sud-est asiatico, e della visita di Obama, le autorità di Phnom Penh hanno avviato una massiccia campagna di "pulizia" della capitale. Mendicanti, tossicodipendenti, prostitute e venditori di strada sono stati prelevati e rinchiusi in centri sociali - in realtà dei centri di detenzione a pieno titolo, secondo quanto riferiscono attivisti pro diritti umani - mentre i bambini di strada sono stati affidati a centri di caritativa. 

 

 

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