13/03/2006, 00.00
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Politici cinesi "dittatoriali e corrotti" opprimono i contadini

Le elezioni nelle campagne minate dalla compravendita dei voti, dal dispotismo dei capi e dalle mafie internazionali. Ma il Partito rifiuta di far crescere la democrazia.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La corruzione dei politici nelle campagne è così grande che potrebbe mettere in crisi il progetto della "nuova campagna socialista" lanciata dal governo per migliorare la situazione dei contadini.

Quest'oggi all'Assemblea nazionale del popolo (Anp) diversi delegati hanno accusato la pericolosa situazione, fonte di malcontento e di rivolte fra gli agricoltori. Liu Xiguang, un delegato dell'Hebei – citato da Xinhua – ha denunciato oggi che "in alcuni villaggi i candidati spendono centinaia di migliaia di yuan nelle elezioni per il posto di capovillaggio, la cui paga mensile sarebbe solo alcune centinaia di yuan. È evidente che ciò che i candidati cercano in realtà è il potere di controllo sui terreni del villaggio e sulle risorse minerarie di esso, che essi utilizzeranno per il commercio e per intascare soldi o altri benefici personali". Liu ha anche affermato che i politici saliti al potere comprando voti sono fra i più "dittatoriali e corrotti".

Secondo altri delegati, i nuovi investimenti nelle campagne – promessi dal governo nei giorni scorsi – apriranno la strada a nuove corruzioni. All'apertura dell'Anp, il premier Wen Jiabao ha stanziato 339,7 miliardi di yuan (circa 34 miliardi di euro) per infrastrutture scolastiche ed ospedaliere nel mondo rurale. "Alcuni delegati dell'Anp – cita la Xinhua – sono preoccupati che i fondi possano essere manipolati o fermati da rappresentanti del governo a tutti i livelli, prima che giungano davvero nelle mani dei contadini".

Un'altra accusa risuonata nella Grande sala del popolo, dove si tiene l'Anp è l'alleanza di politici locali con gruppi mafiosi (triads)  provenienti dall'estero, in particolare da Taiwan, Hong Kong e Macao. Zhu Entao, ex assistente del Ministero della pubblica sicurezza, ha dichiarato che si assiste ormai a un'infiltrazione crescente di  gruppi criminali organizzati nel governo. Per ora, egli ha precisato, sono soltanto "alcuni individui, ma alcuni hanno posizioni di livello. Se si infiltrano nella politica, i rischi divengono altissimi".

Di fronte a tutti questi problemi, vari delegati chiedono una maggiore democrazia nelle campagne e nelle città per determinare col voto l'ascesa o la caduta dei capi. Ma  su questo il governo è irremovibile. Li Jinru, vice-presidente della Scuola per i manager del Partito, ha dichiarato: "Le riforme politiche devono rendere il Paese più forte, la società più stabile e la gente più felice. Esse non devono generare il caos".

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