17/07/2009, 00.00
INDONESIA
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Polizia: le bombe di Jakarta da attacchi suicidi. Sospetti sugli oppositori del presidente

di Mathias Hariyadi
I due kamikaze si erano registrati al Marriott Hotel una settimana prima. Una pista arriva fino a Nurdin Moh Top, il terrorista malaysiano ritenuto responsabile di altri attacchi. Il capo della polizia e il presidente affermano che il progetto eversivo tendeva a bloccare la vittoria di Susilo e il giuramento del presidente. La reazione di Megawati Sukarnoputri.

 Jakarta (AsiaNews) – Il capo della polizia indonesiana, gen. Bambang Hendarso Danuri, ha rivelato che gli attacchi di oggi al Marriott Hotel e al Ritz Carlton sono stati eseguiti da due kamikaze, uccisi all’istante sulle  scene delle esplosioni, a giudicare dai resti umani scoperti e dalle macerie.

 Parlando ai giornalisti in serata nella sede centrale della polizia a Jakarta est, Danuri ha detto di poter confermare che le bombe sono state assemblate nell’hotel Marriott, dove due individui si sono registrati come ospiti. Nella stanza 1808 del Marriott, una settimana fa si era registrato un ospite dal nome Nurdin A. Nella stessa stanza è stata trovata una bomba inesplosa.

Il capo della polizia ha anche confermato i sospetti che il presidente indonesiano è fra gli obbiettivi dei terroristi. La foto mostrata oggi da Susilo al palazzo presidenziale – che lo mostra come bersaglio mentre un uomo spara – “era stata sequestrata da un potenziale terrorista lo scorso maggio nel Borneo orientale”.

Egli ha pure spiegato che il materiale della bomba inesplosa trovata al Marriott è simile al materiale scoperto a Cilicap (Java centrale) ai primi di giugno nella casa di una famiglia musulmana sospettata di essere imparentata con il terrorista n.1: il malaysiano Nurdin Moh Top, ritenuto la mente degli attacchi a Jakarta e a Bali nel 2002.

Il presidente Susilo, in una conferenza stampa nel pomeriggio, ha usato frasi di fuoco contro “persone sconosciute” che avevano in programma di gettare l’Indonesia nel caos politico. L’obbiettivo era quello di far sorgere proteste di massa per bloccare il giuramento del presidente, al suo secondo mandato dopo la vittoria elettorale di due settimane fa.

Dando man forte alle parole del presidente, Danuri ha precisato che l’obbiettivo era di scatenare una rivolta massiccia e occupare la sede della Commissione elettorale indonesiana (KPU), così da rendere impossibile la proclamazione della vittoria presidenziale e il giuramento di Susilo. “L’Indonesia – ha detto in precedenza il presidente – sarebbe divenuta come l’Iran oggi”.

Né Susilo, né Danuri hanno fatto dei nomi, ma per tutti gli indonesiani è chiara l’allusione ai candidati sconfitti - la coppia Megawati Sukarnoputri e l’ex gen. Prabowo Subianto e Jusuf Kalla- ex gen. Wiranto – che ancora oggi continuano a lamentarsi e a sospettare brogli sulla vittoria di Susilo.

Megawati ha definito “politicamente non sagge” le espressioni di Susilo. “Se conosce i sospetti terroristi – ha aggiunto – li arresti allora”.

Intanto, la squadra di calcio del Manchester United, che doveva giocare a Jakarta, ha cancellato il suo viaggio per motivi di sicurezza.

V. anche:

Il presidente Susilo fra gli obbiettivi degli attacchi a Jakarta. Una terza bomba inesplosa

Esplosioni in due hotel di Jakarta: 9 morti e 42 feriti

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