20/12/2005, 00.00
INDIA
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Pondicherry: un anno dopo lo tsunami, i sopravvissuti lottano con le inondazioni

di Nirmala Carvalho

Mons. Augustine, arcivescovo emerito, racconta la nuova tragedia "peggiore dello tsunami". La lenta ripresa della popolazione e il sostegno della Chiesa.

Pondicherry (AsiaNews) – L'anniversario dello tsunami lungo le coste dell'India del sud è segnato da una tragedia "forse più grande" di quella del maremoto. Da un mese e mezzo forti inondazioni  battono la zona della diocesi di Pondicherry-Cuddlore, Tamil Nadu. Qui la Chiesa cattolica è riuscita a ridare speranza ai sopravvissuti, che continuano però ad affrontare il dolore per gli affetti perduti.

L'arcivescovo emerito, mons. S. Michael Augustine, racconta ad AsiaNews la situazione della sua diocesi, una delle più colpite dall'onda del 26 dicembre scorso, che in India ha ucciso più di 10 mila persone.

La Chiesa ha ottenuto buoni risultati negli aiuti alle famiglie dello tsunami – dice il presule – ma "qui a tragedia sembra seguire tragedia". "Nell'ultimo mese e mezzo – continua – a Pondicherry si sono verificate piogge torrenziali, peggiori dello tsunami". Mons. Augustine fa notare come il maremoto ha colpito solo le coste, mentre con le piogge "anche all'interno la popolazione è rimasta per intere giornate intrappolata nelle sue case sotto metri e metri di acqua". "La gente – continua – ha perso tutti i suoi averi, tutti i beni immobiliari sono stati distrutti; quelle del mese scorso sono state le piogge più pesanti degli ultimi 60 anni".

Rispetto al bilancio degli interventi materiali e del lavoro pastorale tra i sopravvissuti dello tsunami nella sua diocesi il presule è positivo. "Ho incontrato pochi giorni fa un gruppo di 170 religiose da diverse congregazioni di Pondicherry – racconta –  mi hanno raccontato del loro impegno nell'aiuto psicologico e materiale a questa gente". Il presule spiega che la popolazione è ancora fortemente provata, "specialmente le famiglie che hanno perso dei figli, e i casi sono molti".

Ricorda poi il dramma degli orfani. "I primi mesi sono stati tragici per i piccoli, esposti a continuo flusso di gente: genitori che cercavano i propri figli, volontari, giornalisti, hanno provocato in loro una grande ansia". Man mano che la situazione si normalizzava, "i bambini si sono sistemati in conventi e orfanotrofi dove ora si sentono protetti". "A questo senso di stabilità – commenta l'arcivescovo – hanno contribuito anche le suore e i religiosi cattolici".

Nella diocesi di Pondicherry la Chiesa ha consegnato 1.500 case permanenti sul terreno assegnato dal governo locale. Il presule anticipa che per l'anniversario dello tsunami a Cuddlore – il villaggio più colpito - la diocesi ha organizzato un incontro di preghiera interreligiosa: saranno presenti leader indù, musulmani e funzionari governativi. Mons. Augustine benedirà poi un monumento eretto in memoria delle vittime di quella tragedia.

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