13/04/2005, 00.00
INDIA – CINA
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Premier cinese: un mondo multipolare con India e Russia

Wen Jiabao ha concluso i 4 giorni di visita in India senza alcuna firma significativa, ma con tante promesse per il futuro.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Il premier cinese Wen Jiabao ha concluso ieri la sua visita in India, durata 4 giorni. A conclusione dei colloqui con le varie autorità politiche indiane è stato emesso un comunicato stampa, in cui le 2 nazioni definiscono la loro come "una amichevole vicinanza, non una rivalità". "India e Cina sono sorelle – ha detto il primo ministro di Pechino – e con questa visita abbiamo portato la nostra relazione ad un nuovo livello".

Wen ha anche confermato l'appoggio di Pechino alle richieste indiane per un seggio permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ed ha aggiunto che la Cina vorrebbe l'India in molte altre organizzazioni internazionali, inclusa la Lega di Shanghai per la cooperazione. Il premier ha parlato molto della necessità, per i 2 colossi asiatici, di una "visione multipolare del globo", ed ha spiegato che la realizzazione degli obiettivi più importanti può avvenire solo "grazie alla cooperazione ed agli scambi fra 3 grandi paesi: India, Cina e Russia. Questo non significa che dobbiamo stringere un'alleanza di carattere politico, ma di cooperazione e sviluppo".

Sulla questione dei confini himalayani non vi è stata nessuna firma significativa. La guerra, ufficialmente in corso dal 1962, non è conclusa; Wen ha però annunciato che Pechino è disposta a riconoscere la sovranità indiana sul Sikkim, regione di confine. "Finchè lavoriamo con sincerità e pazienza, possiamo senza alcun dubbio far divenire il confine sino-indiano una zona di pace".

Nel suo 'giro dell'Asia', che comprende la visita di Bangladesh, India, Pakistan e Sri Lanka, il primo ministro cinese ha firmato circa 50 accordi bilaterali, la maggioranza di carattere commerciale.

Significative soprattutto le dichiarazioni sul petrolio, di cui India e Cina hanno disperato bisogno per far fronte alle esigenze industriali. I 2 paese si impegnano a diversificare la domanda di combustibile fra i Paesi produttori, per non intasare gli scambi e mantenere il prezzo dei barili a livello normale.
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