12/08/2009, 00.00
SRI LANKA
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Presidente Rajapaksa: il nuovo arcivescovo di Colombo, “un tesoro prezioso” per lo Sri Lanka

di Melani Manel Perera
Cerimonia di benvenuto per mons. Malcom Ranjith che succede a mons. Oswald Gomis alla guida della Chiesa della capitale. Il saluto del mondo politico e dei leader musulmani, indù e buddisti. Il nuovo vescovo: “Il nostro unico desiderio è di poter praticare la nostra fede, vivendo in armonia con tutti i nostri fratelli concittadini e contribuendo al bene del Paese”.
Colombo (AsiaNews) - “Dò il benvenuto all’arcivescovo Ranjith, un tesoro prezioso per questa terra per costruire una nazione pacificata”. Sono le parole che Mahinda Rajapaksa, presidente dello Sri Lanka, ha rivolto al nuovo arcivescovo di Colombo, mons. Malcolm Ranjith, in occasione della cerimonia di benvenuto che si è svolta il 10 agosto alla Bandaranayake International Memorial Conference Hall della capitale.
 
Ad accogliere il nuovo presule, che succede nell’incarico a mons. Oswald Gomis, erano presenti, tra gli altri, l’ex presidentessa Chandrika Bandaranayake, personalità delle istituzioni e parlamentari di maggioranza e opposizione. Con loro anche leader musulmani, indù e monaci buddisti, guidati dal venerabile Vajira, massima autorità della comunità che raccoglie più del 68% degli oltre 20 milioni di abitanti dello Sri Lanka.
 
Mons. Ranjith ha ricordato “i rapporti di stretta familiarità e collaborazione con i fratelli buddisti”. Riferendosi all’annoso dibattito sulle conversioni al cristianesimo, il nuovo vescovo di Colombo ha affermato  “che non è intenzione dei cattolici incoraggiare conversioni con metodi immorali”, ma ricordato anche: “Il nostro unico desiderio è di poter praticare la nostra fede, vivendo in armonia con tutti i nostri fratelli concittadini e contribuendo al bene del Paese”.
 
Alle dichiarazioni del presidente Rajapaksa sull’impegno comune per la costruzione di un Paese rappacificato, mons. Ranjith ha risposto invitando il governo e tutta la società civile a promuovere la riconciliazione tra nord e sud del Paese dopo trent’anni di divisioni causate dalla guerra tra esercito e ribelli tamil. Il vescovo ha inoltre sollecitato le autorità ad accelerare il reinsediamento dei profughi nei loro villaggi di origine, principale e decisivo passaggio per la pacificazione del Paese.
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