06/04/2004, 00.00
mongolia
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Primo catechismo cattolico e libro di preghiere in lingua mongola moderna

Ulaanbaatar (AsiaNews/Ucan) – Il Centro Antoine Mostaert della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria (CICM) a Unlaanbaatar ha pubblicato il primo catechismo e libro di preghiere scritto in lingua mongola moderna, ridando così vita alla dottrina cattolica mongola tra i missionari della Cicm, come fecero coloro che lavorarono nella Mongolia Interna (regione della Cina). Il più famoso di loro è stato l'olandese padre Antoine Mastaert (1881-1971). 

Padre Gaby Tshimanga della Cicm, responsabile del centro, ha detto che la locale Chiesa cattolica, fondata solo 11 anni fa, non aveva ancora prodotto una Bibbia o molti altri libri religiosi.

Diverse traduzioni della Bibbia sono state prodotte da quando il governo comunista della Mongolia si è trasformato in democrazia nel 1991, dopo 70 anni di controllo sovietico e una nuova Costituzione, nel 1992, ha garantito la libertà di religione. "Non c'è mai stato un libro cattolico di preghiere in lingua locale o un'utile, moderna versione del catechismo in lingua mongola", ha spiegato padre Tshimanga.

Il nuovo catechismo è un adattamento di quello scritto in cirillico, ed usato in Mongolia, della traduzione di padre Mostaert, nei primi anni del ventesimo secolo, di un catechismo olandese. Quella traduzione aveva utilizzato la tradizionale "scrittura verticale" della lingua mongola sviluppatasi nel dodicesimo secolo ed ancora utilizzata nella Mongolia Interna, che nel 1920 non si separò dalla Cina con la Mongolia.

Nelle 83 pagine del nuovo libro di preghiere ci sono comuni preghiere cattoliche oltre ad una sezione contenente preghiere per le varie situazioni e i vari gruppi, come per esempio i bambini. I cattolici in Mongolia sono 177, tutti concentrati nell'area di Ulaanbaatar.

Padre Tshimanga ha detto che i libri sono per ora in prova. "Ne abbiamo stampate 500 copie di ognuno dei due e ora aspettiamo le risposte dei parrocchiani, per i prossimi tre anni, "prima di fare i cambiamenti che saranno stati ritenuti necessari, in base ai suggerimenti pervenuti", ha spiegato.

La signora Dalai, che è stato battezzato tre anni fa, ha detto di leggere il catechismo a casa ogni sera. "Vi trovi la risposta a così tante domande!", ha sottolineato la 25enne ragioniera. Per quanto riguarda il libro di preghiere, ha detto di portarlo sempre con sé in tasca.

Selenge, uno studioso di storia, ritiene i due libri utili non solo per lui ma anche per educare i figli nella fede. Ha detto che in precedenza non voleva insegnare loro le preghiere perché quelle utilizzate "erano troppo grezze e goffe, le parole erano alla buona e sembravano diseducative". Ora, invece, pensa di aver "qualcosa di valore" da insegnare ai figli.  

 

 

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