22/01/2009, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Problemi e interrogativi della successione saudita

Apre scenari problematici il fatto che in Arabia Saudita si sia parlato apertamente dello stato di salute del principe Sultan, successore designato di re Abdullah. Il monarca viene scelto tra i fratelli, per cui un re malato e anziano potrebbe seguire ad uno anziano e malandato al quale seguirà un altro monarca anziano.
Riyadh (AsiaNews) – Apre scenari problematici il fatto che in Arabia Saudita si sia parlato apertamente dello stato di salute del principe Sultan, successore designato di re Abdullah, che ha 86 anni. Operato per un tumore al colon nel 2005, il principe ereditario, che ha 84 anni, si recherà il mese prossimo negli Stati Uniti per, ha detto suo figlio Khaled, “test e trattamenti medici”. 
La successione al trono saudita, contrariamente a quanto accade in genere nelle monarchie, non va di padre in figlio, ma da fratello a fratello. Dalla morte del fondatore della monarchia, re Ibn Saud, nel 1953, infatti, il trono è passato al maggiore dei suoi 35 figli, e tra loro ha visto la nomina del principe ereditario, che ha affiancato il monarca regnante fino alla successione.
 
Il cattivo stato di salute, e l’età, sia di re Abdullah che del principe Sultan, attualmente capo delle forze armate, lasciano spazio a varie ipotesi, che sono state da ultimo esaminate da Simon Henderson, direttore del Washington Institute, tenendo presente che nel 2006 re Abdullah ha creato il “Consiglio di fedeltà” – composto dai figli maggiori e dai nipoti di re Saud – che ha un ruolo consultivo e ora dovrebbe condividere la responsabilità delle scelte di successione. A presiederlo un fratellastro del re, Mishal, considerato un alleato di Abdullah. La prima ipotesi vede il principe Sultan morire prima di re Adullah. In queso caso si tratterebbe di scegliere un nuovo principe ereditario. La bilancia dovrebbe pendere per uno dei “Sudairy Seven”, il gruppo più numeroso e forte, composto dai figli di re Saud e di una delle sue mogli, Hussa Ahmad Al Sudairy. Di esso fanno parte lo stesso Sultan, il ministro degli interni, Nayef, ed il governatore di Riyadh, Salman. Nayef è considerato poco popolare, per cui una possibile scelta potrebbe essere il suo più giovane fratello principe Salman.
 
Se re Abdullah muore prima di Sultan, quest’ultimo diventa re. Il problema diventa la scelta del principe ereditario, sempre che il nuovo monarca non decida di abolire il Consiglio e decidere da solo sulla sua successione. A parte questa improbabile ipotesi – ancora meno possibile quella, che teoricamente esiste, che il Consiglio dichiari il re o il principe inabile per motivi sanitari – la scelta dovrebbe essere tra Abdulrahman (78 anni), Nayef (76), Abdulillah (74) e Salman (73). Tutti, eccetto Abdulillah, sono Sudairy.
 
In quest’ultimo caso, se la successione al trono saudita rimane quella attuale, un Paese chiave sia nella politica mediorientale che in quella petrolifera mondiale si troverebbe ad avere in breve tempo al suo vertice un re malato e anziano (Sultan) al posto di un altro anziano e malandato (Abdullah) al quale seguirà un altro monarca anziano, vista l’età attuale dei potenziali principi ereditari. Le idee ed il carattere dei quali, inoltre, sono poco conosciuti.
 
A meno che un re non decida di cambiare la linea di successione. Quest’ultima ipotesi potrebbe aprire la strada ad uno dei figli più giovani di Saud, come Salman o il 66enne Muqres, attuale capo dell’intelligence.
 
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