13/08/2009, 00.00
INDONESIA
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Psicosi terrorismo in Indonesia. Prosegue la caccia a Noordin

di Mathias Hariyadi
Massima allerta in aziende, compagnie straniere e uffici governativi per l’ingresso di possibili “intrusi”. La Jemaah Islamiyah rafforza la campagna di arruolamento di combattenti. Il “fioraio” del Marriot avrebbe dovuto colpire anche il palazzo presidenziale durante la festa di indipendenza del 17 agosto.
Jakarta (AsiaNews) – In Indonesia è psicosi terrorismo fra la gente, dopo la conferma che il ricercato numero uno, il malaysiano Noordin Moh Top, è ancora vivo. Aziende private, compagnie straniere, uffici governativi in stato di massima allerta per l’ingresso di ogni possibile “intruso”, visto come potenziale minaccia. I direttori del personale costretti a “passare al setaccio” la lista degli impiegati, a prescindere dalla loro storia e provenienza, per escludere la presenza di un potenziale terrorista.
 
Il tutto dopo che le forze dell’ordine hanno confermato che il cadavere dell’estremista ucciso durante il raid della scorsa settimana non appartiene al ricercato numero uno, il malaysiano Noordin Moh Top. La polizia spiega infatti che il corpo è di Ibrohim – alias Boim, 40 anni – il “fioraio” del Marriot hotel di cui si sono perse le tracce all’indomani dell’attentato. Egli era nativo di Cilimus, Kunginan, nel West Java, cittadina 250 a est di Jakarta e il test del Dna mostra che è lui “al 100%”. Noordin, invece, è ancora vivo e potrebbe trovarsi in un rifugio al sicuro nello Java centrale. Gli agenti hanno lanciato una imponente caccia all’uomo per stanarlo.
 
Il generale di brigata Eddy Saparwoko ha confermato inoltre l’uccisione di Eko Joko Sardono – alias Eko Peyang – e Air Setiawan, entrambi dello Java Centrale, legati anch’essi – come Boim – al terrorista malaysiano.
 
Nana Sukaran, portavoce delle forze di polizia, ha riferito che Boim aveva ricevuto l’incarico da Noordin di realizzare una serie di attacchi il prossimo 17 agosto, in concomitanza con le celebrazioni per la festa di indipendenza in Indonesia. Fra gli obiettivi da colpire il palazzo presidenziale e le rappresentanze diplomatiche straniere.
 
Boim avrebbe abbracciato il jihad dopo aver frequentato per un certo periodo il cognato Saeffudin Zuhri, responsabile del reclutamento di due giovani kamikaze per gli attentato al Marriot e al Ritz-Carlton. Zuhri, braccato dalla polizia, avrebbe ricevuto almeno tre trilioni di rupie (poco più di 64 milioni di euro) da donatori stranieri per finanziare progetti legati al terrorismo.
 
L’opinione pubblica indonesiana è in preda al panico e teme nuovi attentati. Il capo della polizia invita tutti i cittadini alla prudenza e a vigilare, perché “ci sono ancora molti terroristi ai quali diamo la caccia”. La Jemaah Islamiyah, movimento estremista indonesiano legato ad al Qaeda, si è riorganizzata e sta ingaggiando numerosi combattenti per la guerra santa.
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