08/01/2011, 00.00
PAKISTAN
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Punjab: l’assassino di Salman Taseer vicino ai movimenti islamici

di Jibran Khan
Mumtaz Qadri affiliato al gruppo conservatore Dawat-i-Islami. I leader fondamentalisti celebrano l’omicida e chiedono di boicottare il lutto per la morte del governatore. Domani a Karachi marcia a favore della legge sulla blasfemia. I cattolici pregano per Taseer e invocano “indagini approfondite” sulla vicenda.
Lahore (AsiaNews) – Mumtaz Hussain Qadri, l’assassino di Salman Taseer – governatore del Punjab, ucciso il 4 gennaio scorso – apparterrebbe al gruppo Dawat-i-Islami, associazione islamica di natura apolitica e (ufficialmente) non violenta, che si ispira al movimento conservatore Barelvi. Domani a Karachi è in programma una marcia promossa da radicali islamici, contro i “cospiratori” che intendono abrogare la legge sulla blasfemia. Intanto i leader cattolici pakistani, dopo aver disertato i funerali di Taseer per evitare nuovi incidenti, hanno deposto fiori e pregato sulla tomba del governatore. I vertici della Commissione nazionale di Giustizia e Pace (Ncjp) invocano “indagini approfondite” e chiedono che i colpevoli siano “condotti davanti alla giustizia”.
 
Un collega di Mumtaz Qadri (nella foto) ha confermato che egli apparteneva al gruppo Dawat-i-Islami, vicino al movimento musulmano sunnita Barelvi. Fondato nel 1880, esso si è diffuso nel sub-continente indiano e si è contraddistinto per il legame alla tradizione islamica e la lotta contro ogni tentativo di modernizzare la dottrina. Oltre 500 leader islamici del movimento hanno reso omaggio all’assassino e invitato “i musulmani di tutto il Paese” a boicottare le giornate di lutto in memoria di Salman Taseer. Domani a Karachi si terrà la Tahfuz Namoos-e-Rislat March, una iniziativa promossa contro ogni “cospirazione” volta ad abrogare la legge sulla blasfemia. I capi del gruppo Tehreek Namoos-e-Rislat hanno incontrato cittadini e personalità di ogni estrazione sociale, invitando la popolazione ad aderire in massa alla marcia. La città è stata tappezzata di manifesti e cartelloni, distribuiti volantini che inneggiano alla “marcia del milione” per sostenere la famigerata legge.
 
Intanto i leader della Chiesa cattolica pakistana rendono omaggio alla figura di Salman Taseer e al suo impegno contro la deriva fondamentalista che attraversa il Pakistan. P. Emmanuel Yousaf Mani, direttore della Commissione nazionale di Giustizia e Pace (Ncjp), ha deposto fiori sulla tomba del governatore e pregato per il defunto e la famiglia. Il sacerdote invita “il governo a investigare sul fatto” e assicurare che i colpevoli siano “condotti davanti alla giustizia”. Egli auspica infine “una posizione netta” dell’esecutivo e “iniziative di legge efficaci” per sradicare l’estremismo religioso dalla società pakistana, mettendo in pratica “le misure necessarie per fermare gli abusi legati alla legge sulla blasfemia”.
 
In un comunicato ufficiale mons. Lawrence Saldanha, arcivescovo di Lahore e presidente della Conferenza episcopale pakistana, ha onorato la memoria di Salman Taseer. Esprimendo “profondo dispiacere” e “sincere condoglianze” per la morte del governatore, il prelato ha sottolineato “l’ammirazione e il rispetto” della comunità cristiana per “le posizioni coraggiose a favore di Asia Bibi” e la richiesta di “abrogare la legge sulla blasfemia”. La sua morte, conclude il vescovo, è un segnale “del crescente fanatismo religioso” in Pakistan, un Paese che mostra “tolleranza zero” per i fedeli delle minoranze o chi la pensa in modo diverso.
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