19/11/2007, 00.00
RUSSIA
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Putin celebra il 90mo anniversario del Patriarcato, con un occhio alle urne

Oggi il presidente riceve una delegazione russo-ortodossa per commemorare l’anniversario del restauro del Patriarcato di Mosca, nel 1917, dopo la sua cancellazione voluta da Pietro il Grande. Ma per molti è l’ennesima mossa per assicurarsi voti: tra due settimane c'è il rinnovo della Duma. Già dichiarato l’appoggio dei musulmani al partito di Putin, Russia Unita.
Mosca (AsiaNews) – Il presidente russo Vladimir Putin ospita oggi al Cremlino una delegazione di sacerdoti ortodossi per commemorare il 90° anniversario della restaurazione del Patriarcato di Mosca. La ricorrenza, 18 novembre 1917, è stata celebrata ieri dal Patriarca Alessio II con una funzione religiosa alla cattedrale di Cristo Salvatore. L’evento, sottolineano alcuni media russi, arriva a sole due settimane delle elezioni per la Duma, fissate al 2 dicembre. Per molti l’iniziativa ha l’aria di essere una ulteriore mossa elettorale del partito Russia Unita, di cui Putin è capolista. Governo e Chiesa russo-ortodossa respingono tali interpretazioni.
 
La data del 18 novembre 1917 è di grande valore dal punto di vista della religione. Segna il restauro del Patriarcato dopo che nel 1721 lo zar Pietro il Grande lo aveva cancellato, trasformandolo in un dipartimento dello Stato, il “Santo Sinodo di governo”. Il primo Patriarca fu Tikhon, quasi contemporaneamente scoppiò poi la rivoluzione sovietica e la persecuzione nei confronti di tutte le Chiese.
 
In Russia gli ortodossi sono 125 milioni. Anche se solo il 4 per cento si dichiara praticante, la Chiesa rappresenta una sorta di “bussola morale” per l’intero Paese, come fa notare l’esperto Nikolai Petrov del Carnegie Moscow Center. Vladimir Pribylovsky, capo del think thank Panorama, è convinto che Putin chiederà al Patriarcato di promuovere Russia Unita tra i fedeli.
 
Lo zar Vladimir, come viene chiamato dai suoi oppositori, è tra i capi di Stato russi, che più hanno fatto proprie le istanze della comunità ortodossa. In diverse occasioni è apparso al fianco di Alessio II in ricorrenze religiose.
 
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, tiene ad escludere qualsiasi carattere politico nell’incontro di oggi. “Il presidente è molto attivo nel mantenere le relazioni con tutte le religioni; ed oggi è un grande giorno per la nostra religione di maggioranza”. Citato dal The Moscow Times, Georgy Rybykh - del Patriarcato di Mosca - spiega che parte del mandato della Chiesa risiede nell’ “illuminare la popolazione sui suoi valori sociali e le sue responsabilità morali per decidere il destino del Paese”. E ha chiarito che l’incontro di oggi al Cremlino è di stampo “puramente religioso”.
 
Il presidente Putin ha comunque già incassato l’appoggio dei cittadini musulmani. Il Consiglio dei mufti russi ha dato il suo consenso alla creazione di un movimento chiamato “Musulmani in sostegno a Putin” e il suo presidente ha già invitato tutti i fedeli a recarsi alle urne.
 
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