16/02/2013, 00.00
SRI LANKA – QATAR
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Qatar, tamil cattolico rischia la decapitazione. La famiglia: denaro sporco per liberarlo

di Melani Manel Perera
Lo srilankese Sudeshkar ha accoltellato un suo collega, di origini indiane, e ha ammesso il crimine. D’accordo con i parenti della vittima, i suoi genitori devono raccogliere 3,5 milioni di rupie (20.600 euro) entro febbraio, o verrà giustiziato.

Kandana (AsiaNews) - La vita di Vengadaslam Sudeshkar, tamil cattolico dello Sri Lanka condannato a morte in Qatar per omicidio, vale 3,5 milioni di rupie (20.600 euro). A tanto ammonta il riscatto di sangue chiesto dalla famiglia della vittima, un ragazzo di origini indiane, per evitare la decapitazione al giovane srilankese. La sua famiglia però è molto povera: parte della somma è coperta dall'Asian Human Rights Commission (Ahrc), ma ad oggi mancano ancora 700mila rupie, da raccogliere entro la fine di febbraio.

Il fatto risale al 2011: Sudeshkar, 22 anni, va in Qatar in cerca di lavoro e lo trova al mercato della frutta. Un giorno nasce una discussione con un coetaneo indiano tamil che lavora con lui: l'alterco diviene sempre più acceso, e lo srilankese accoltella a morte il collega. La polizia arresta Sudeshkar, che viene riconosciuto colpevole e condannato a morte il 31 dicembre 2012.

Il giovane srilankese ammette sin dall'inizio la propria responsabilità: per questo, la madre Mangalasamy Pungodi riesce a entrare in contatto con la famiglia della vittima, che accetta denaro per far rilasciare il ragazzo ed evitargli la decapitazione. Tuttavia finora la madre e l'Ahrc sono riusciti a raccogliere solo 2,8 milioni di rupie (16.500 euro). "Purtroppo - spiega ad AsiaNews l'ong - non possiamo lasciare la questione nelle mani del governo dello Sri Lanka. Non vogliamo ripetere quanto accaduto a Rizana Nafeek".

La giovane Rizana è stata giustiziata il 9 gennaio scorso in Arabia saudita per il presunto omicidio di un neonato. Ha passato quasi sei anni nel braccio della morte.

Per contribuire alla raccolta dei soldi, è possibile contattare l'Asian Human Rights Commission all'indirizzo ahrc@ahrc.asia.

 

 

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