09/12/2008, 00.00
THAILANDIA
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Quattro partiti della ex-maggioranza appoggiano l'opposizione per fare un nuovo governo

Abhisit Vejjajiva, leader del Democrat Party, annuncia di avere i numeri per formare un nuovo governo. Tolto lo stato di emergenza dai due aeroporti di Bangkok.

Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Quattro partiti della precedente coalizione di governo sosterranno il Democrat party nella formazione di un nuovo governo. Lo ha comunicato oggi Sanan Kachornprasart, ex-portavoce del Chart Tahi, nel corso di una conferenza stampa al Four Season Hotel a Bangkok.

Il Chart Thai, il Puea Pandin, il Ruam Jai Thai Chart Pattana e il Matchimathipataya, un tempo alleati del disciolto partito di maggioranza People’s Power Party (Ppp), appoggiano la candidatura di Abhisit Vejjajiva, leader dei democratici, a capo del nuovo esecutivo chiamato a risollevare il Paese travolto da un crisi politica che dura ormai da diversi mesi.

Pitoon Poomhiran, segretario della Camera bassa, comunica che entro la prossima settimana si terrà la seduta parlamentare per eleggere il nuovo premier. Egli riferisce inoltre che la richiesta di indire una “sessione speciale” del parlamento è stata presentata al re Bhumibol Adulyadej e che questi l’ha approvata.

Nel fine settimana i leader del Democrat Party hanno annunciato il sostegno di 260 deputati – di cui 166 fra i propri iscritti, ai quali si sommano i fuoriusciti della ex-coalizione di governo – sufficienti per assicurarsi la maggioranza alla Camera. Essa è formata da 480 seggi, anche se ad oggi ne risultano occupati 438 a causa di defezioni.

I membri del precedente esecutivo lanciano accuse contro i militari, colpevoli di non essere intervenuti per bloccare le proteste nella capitale: gli ex-leader del Ppp parlano di un "golpe bianco", voluto dall’esercito per sovvertire una maggioranza eletta in maniera democratica dal popolo. Un atto d’accusa rispedito al mittente da Abhisit Vejjajiva, capo dei democratici, secondo il quale “tutto è fatto e andrà fatto seguendo un regolare iter parlamentare”. Egli conferma di essere pronto a guidare la Thailandia e di fare il massimo “per risollevare il Paese dalla crisi”.

Dopo due settimane di occupazione e centinaia di migliaia di passeggeri bloccati a terra, oggi il governo ad interim annuncia di aver tolto lo stato di emergenza dai due principali aeroporti di Bangkok. Lo scalo internazionale Suvarnabhumi era stato occupato lo scorso 25 novembre dai manifestanti anti-governo dell’Alleanza popolare per la democrazia (Pad); il giorno successivo i dimostranti hanno bloccato anche l’aeroporto Don Mueang, utilizzato per i voli domestici.

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