12/04/2010, 00.00
RUSSIA - POLONIA
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Rapporti Mosca-Varsavia a rischio dopo la tragedia aerea vicino a Katyn

di Nina Achmatova
Si collabora sulle inchieste della sciagura, ma vi sono ancora troppi sospetti sul passato. Medvedev fa proiettare il film “Katyn”, finora proibito nella Federazione. La solidarietà della Chiesa russo-ortodossa. I progetti di collaborazione energetica fra i due Paesi.
Mosca (AsiaNews) – Occasione per un riavvicinamento decisivo o pietra tombale del timido processo di disgelo appena avviato tra due eterni nemici? In molti in Russia si chiedono quale dei due scenari si profila all’orizzonte Nei rapporti bilaterali tra Mosca e Varsavia dopo il disastro aereo di Smolensk, in cui sabato hanno perso la vita il presidente polacco Lech Kaczynski e buona parte dell’elite politica, economica e finanziaria del Paese.
 
Kaczynski era un conservatore, nazionalista, fiero anticomunista e certo non vedeva di buon occhio i tentativi di normalizzazione nelle relazioni con la Russia portate avanti dal suo premier Donald Tusk. In qualche modo la sua tragica morte è legata anche a questa divergenza: a differenza del primo ministro, il capo di Stato polacco non aveva partecipato alla commemorazione dell'eccidio di Katyn, il 7 aprile scorso, in cui era presente anche il premier russo Vladimir Putin.
 
L'evento era stato salutato come un primo passo verso il disgelo: in quell'occasione Putin ha puntato il dito contro i crimini staliniani. Ma non abbastanza per Kaczynski, che ne ha accusato le posizioni blande, ricordando che Mosca non ha ancora né chiesto perdono, né tolto il segreto di Stato su tutti i faldoni del processo che ha liquidato gli orrori di Katyn come delitti comuni e non un “crimine di guerra”. In conseguenza dei suoi rapporti non idilliaci con le autorità moscovite, il presidente polacco aveva preferito partecipare a una delegazione separata, che proprio il 10 aprile si stava recando nella foresta teatro del massacro dell'intelligencija polacca ordinato da Stalin nel 1940 e attribuita con un falso storico ai nazisti fino al 1990.
 
Collaborazione sulle inchieste
 
Su Mosca sono puntati i riflettori in attesa di chiarezza sulle cause del disastro. Putin, a capo dell'inchiesta di parte russa, promette “un'indagine meticolosa e trasparente”. A Mosca è stato allestito il centro logistico delle operazioni, dove si stanno esaminando le scatole nere. Per ora sembra escluso il guasto tecnico. Il problema sarebbe legato a una scelta dei piloti del velivolo presidenziale, che avrebbero tentato per tre volte l'atterraggio all'aeroporto “Severnyj” di Smolensk (a poca distanza da Katyn) malgrado la scarsissima visibilità e il consiglio loro dato dalla torre di controllo di dirigersi a Minsk.
 
Intanto anche Varsavia ha aperto un'inchiesta parallela. Secondo analisti russi interpellati dai media nazionali come il Moscow Times, la collaborazione sul piano delle indagini potrebbe avvicinare i due Paesi. La politica estera polacca, inoltre, non dovrebbe subire cambiamenti dopo la perdita di Kaczynski, visto che non dipende dal capo di Stato, ma dal premier. Probabilmente, sostengono esperti polacchi, si andrà avanti con piccole iniziative pragmatiche verso la normalizzazione dei rapporti tra la Polonia e il suo potentissimo vicino geopolitico. Un disgelo è sembrato un passo inevitabile soprattutto dopo la sconfitta dei filooccidentali in Ucraina a febbraio.
 
Le preoccupazioni e gli interessi
 
Intanto il Cremlino non dorme sonni tranquilli. Secondo la Unia & Polska Foundation, ad esempio, se i contorni del disastro aereo rimarranno ambigui le relazioni bilaterali peggioreranno. Sembra che il presidente russo Dmitry Medvedev sia preoccupato di una ripercussione anche in termini di immagine. Sembra che stia preparando un discorso alla nazione polacca e forse un’ennesima apertura sul dossier Katyn. Intanto, in segno di lutto, ha cancellato una festa molto sentita in Russia: la giornata della cosmonautica, che oggi avrebbe celebrato il volo di Gagarin. In una mossa che sfrutta l'onda emotiva della tragedia, inoltre, il Cremlino ha mandato in onda, ieri sera sulla tv pubblica, il film “Katyn” da tre anni praticamente censurato in tutta la Federazione.
 
Anche la Chiesa russa ortodossa ha espresso solidarietà e cordoglio all'indomani dell'incidente. Sul volo presidenziale viaggiavano anche due rappresentanti ecclesiastici: il vescovo ortodosso cappellano dell'esercito, l'arcivescovo Miron (Chodakowski) e quello cattolico Tadeusz Plozki.
 
Segni di omaggio e rispetto, ma anche e soprattutto iniziative volte a non indispettire Varsavia, con la quale Mosca sta portando avanti delicate trattative in campo energetico: presto dovrebbe essere firmato un contratto tra Gazprom e la Polonia secondo cui fino al 2037 Varsavia si fornirà di gas e petrolio soltanto dalla Russia, senza approfittare di altre fonti. 
 
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