16/03/2017, 08.55
ISRAELE - PALESTINA - ONU
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Rapporto Onu attacca “il regime di apartheid” di Israele nei Territori. Guterres si smarca

Un documento della Cesao, Escwa denuncia la “discriminazione razziale” per “dominare” il popolo palestinese. Protesta lo Stato ebraico, che parla di tentativo di “falsificare” la sola “vera democrazia”. Washington “scandalizzata”. Portavoce Nazioni Unite: Non riflette la visione del segretario generale. 

 

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Israele ha stabilito un “regime di apartheid” basato sulla “discriminazione razziale” per “dominare” il popolo palestinese “nel suo insieme”. È quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato dagli esperti Onu, pubblicato ieri a Beirut (Libano) dalla Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l’Asia occidentale (Cesao, Escwa). Un documento che ha provocato le proteste dello Stato ebraico e degli Stati Uniti e dal quale si è smarcato lo stesso segretario generale Onu Antonio Guterres. 

Secondo quanto affermano i ricercatori delle Nazioni Unite Richard Falk e Virginia Tilley, la politica di occupazione oltre a originare una “discriminazione sociale” ha finito anche per spazzare via le residue speranze di una soluzione a due Stati. Il documento ha sollevato molto scalpore e proteste; tuttavia, gli estensori riferiscono che esso è stato realizzato sulla base di una “inchiesta scientifica e prove schiaccianti”. 

Al suo interno si parla in modo esplicito di una campagna di boicottaggio, di disinvestimenti e di sanzioni attuate dai palestinesi in risposta alle politiche israeliane; l’obiettivo è quello di mettere fine “all’apartheid” e alla promozione di una “giusta pace”. 

Il sostegno al boicottaggio, alle sanzioni economiche e alle altre iniziative arriva in un momento in cui Israele tenta di spezzare il sostegno internazionale ai diritti dei palestinesi. 

Rima Khalaf, segretario esecutivo del Cesao, sottolinea che si tratta del “primo rapporto nel suo genere” da parte di un organo delle Nazioni Unite. Esso sancisce “in modo chiaro e netto che Israele è uno Stato razzista, che ha stabilito un sistema di apartheid che perseguita il popolo palestinese”. 

Durissima la risposta al rapporto da parte del rappresentante permanente degli Stati Uniti all’Onu, Nikki Haley, secondo cui Washington è “scandalizzata”. Stéphane Dujarric, portavoce Onu, si smarca dal documento affermando che “il rapporto e le sue posizioni non riflettono la visione del segretario generale” delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Il governo israeliano parla di un tentativo di “falsificare” la sola “vera democrazia” del Medio oriente, creando una “falsa analogia” e costituisce una “sfacciata bugia”. I leader dello Stato ebraico si appellano al segretario generale perché si dissoci dal contenuto di un rapporto “parziale, distorto e fuorviante”.

Richard Falk, professore ordinario di diritto internazionale all’Università di Princeton, già in passato si era scagliato contro la politica coloniale promossa da Israele. Nel 2014 egli ha affermato che nei territori palestinesi occupati “la politica israeliana ha assunto dei connotati inaccettabili di colonialismo, apartheid e di pulizia etnica”.

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