22/03/2012, 00.00
THAILANDIA
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Ricordando Assisi, leader religiosi thai pregano per la pace e la riconciliazione

di Weena Kowitwanij
L’incontro di preghiera doveva svolgersi in concomitanza con la Giornata della pace di ottobre, ma è stato rimandato per le alluvioni. Cattolici, buddisti, musulmani, indù e sikh testimoniano che la fede “è uno strumento di pace”. Arcivescovo di Bangkok: “ama il prossimo tuo come te stesso”.

Bangkok (AsiaNews) -  Un incontro di preghiera che ha riunito i principali movimenti religiosi della Thailandia, per rendere omaggio alla Giornata mondiale della pace di Assisi che - il 27 ottobre scorso - ha celebrato i suoi 25 anni di vita. È l'iniziativa organizzata dalla Commissione per il dialogo culturale e interreligioso dei vescovi thai, che si è tenuta ieri alla Assumption Suksa School Hall, poco distante dalla cattedrale dell'Assunta a Bangkok. In un primo momento, l'incontro doveva tenersi a ottobre in concomitanza con l'evento di Assisi; tuttavia, l'emergenza alluvioni che ha colpito nei mesi scorsi la capitale e gran parte del Paese ha costretto gli organizzatori a rimandare l'appuntamento.

All'insegna del motto "Religione: ricerca della verità per la pace", almeno 300 persone hanno assistito alla preghiera comune celebrata dai leader delle cinque principali religioni presenti in Thailandia. Molti gli interventi delle guide spirituali e dei capi delle congregazioni, che hanno più volte sottolineato la centralità del dialogo, della comprensione reciproca, della ricerca della verità per il raggiungimento della pace, in un Paese segna ancora oggi da divisioni politiche - fra camicie rosse e camicie gialle - e conflitti interreligiosi, soprattutto nel sud fra buddisti e musulmani.

La giornata di preghiera è iniziata con la diffusione in video delle immagini dell'incontro di Assisi del 27 ottobre 2011; quindi, a seguire, si sono succeduti gli interventi dei vari leader religiosi. Phra Mahahansa Dhamahaso, rappresentante buddista, invita tutti i fedeli a "comprendere il messaggio di amore presente in ciascuna religione". E aggiunge: "non siamo fatti per restare soli" e l'amore reciproco "ci rende più umani". Gli fa eco Wisarut  Laowithee, delegato buddista, che inivita a "studiare il significato più profondo degli insegnamenti della propria religione", unico mezzo per "costruire la pace all'interno della società".

Il delegato indù Ragrace Kumara Maetakhun confida nell'applicazione quotidiana "degli insegnamenti della religione" perché sono un efficace modello di vita. Per Manit Sajjamitre, della comunità sikh, è necessario "comprensione e perdono reciproco". Tra i leader cattolici ha preso la parola il vicario generale di Bangkok, p. Sanit Sadhawerawong, secondo cui la pace "è frutto del processo di purificazione" e la croce di Cristo è lo "strumento" per raggiungere l'obiettivo.

A guidare la giornata di preghiera di fronte alla cattedrale dell'Assunta è stato l'arcivescovo della capitale, mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, che ha ricordato il comandamento insegnato da Gesù: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore [...] Amerai il prossimo tuo come te stesso". Il prelato invita ad "amare il prossimo come te stesso", perché "non esiste comandamento più grande di questo". "La Chiesa cattolica thai - ha concluso - crede fermamente che i fedeli di ogni religione giochino in ruolo essenziale quale costruttori di pace" e "noi uomini di fede confidiamo più nella dimensione spirituale, piuttosto che restare attaccati ai beni materiali di questo mondo".

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