07/10/2021, 11.03
A. SAUDITA-ISLAM
Invia ad un amico

Riyadh: dalle scuole lotta al fondamentalismo e convivenza con ebrei e cristiani

Secondo un rapporto aggiornato dell’ong israeliana Impact-se prosegue l’opera di “moderazione e apertura” delle autorità saudite fin dai libri scolastici. Rimosse le definizioni di “infedeli” e “nemici di Dio”. La società resta tradizionale, permangono discriminazioni di genere e il nodo del sionismo, ma il cambiamento è “straordinario”.

Riyadh (AsiaNews) - I curricula scolastici in Arabia Saudita stanno evolvendo verso una maggiore “moderazione e apertura” a conferma di una tendenza in atto da alcuni anni, sebbene permangano alcune aree di criticità in tema di genere, su Israele, il jihad e il sionismo. È quanto emerge da uno studio aggiornato, relativo al 2020-2021 dei libri di testo di primo e secondo grado utilizzati negli istituti educativi del regno wahhabita, ad opera dell’Istituto per il monitoraggio della pace e della tolleranza culturale nell’educazione scolastica (Impact-se). La società, spiegano gli autori, resta “tradizionale” ma vi è una “sostanziale mitigazione” dei discorsi di odio verso “attori interni ed esterni”, ovvero cristiani, ebrei, nella questione legata al jihad (la guerra santa), sul sionismo, Israele e l’Iran, rivale storico della regione. 

I risultati sono stati pubblicati nei giorni scorsi da Impact-se, ong apolitica fondata nel 1998 da Yohanan Manor con sede a Ramat Gan, nella periferia orientale di Tel Aviv, in Israele. Lo scopo principale dell’organizzazione è quello di esaminare il contenuto dei libri di testo usati in Medio oriente, per determinare se ai bambini viene insegnato di accettare e riconoscere i diritti degli “altri” a “esistere”, incoraggiando “tolleranza, pluralismo e democrazia”. Fra le realtà seguite con particolare attenzione troviamo Israele, Palestina, Arabia Saudita, Siria, Egitto e Iran. 

Un primo rapporto aveva preso in esame gli anni 2016-2020, evidenziando già un miglioramento nei libri di testo, grazie anche al programma “Vision 2030” impresso al Paese dal principe ereditario Mohammad bin Salman (Mbs). Un ulteriore aggiornamento, relativo al secondo semestre dello scorso anno e al primo del 2021, ha confermato che - in una sorta di effetto pendolo fra miglioramenti e passi all’indietro - la situazione evolve in positivo verso una crescente “moderazione” e “sarà sempre più difficile tornare indietro”. 

Attivisti e movimenti pro-diritti umani hanno sottolineato questa opera di revisione dei testi scolastici, che ha portato fra gli altri alla messa al bando di termini denigratori come scimmie e maiali per etichettare fedeli di altre religioni. I libri di testo, spiegano gli autori del rapporto aggiornato rispetto al primo studio intitolato “The Winding Road to a New Identity”, sono ripuliti dai dettami ultra-religiosi e ultra-nazionalisti che caratterizzano alcuni elementi - statali e non - della regione. Viene sottolineato il ruolo degli educatori che hanno guidato in modo lento, ma deciso, la nazione “lontano dal radicalismo verso una società che abbraccia davvero standard internazionali di pace e tolleranza”. 

Un rapporto di luci, ma anche di ombre per alcuni fattori problematici che, in alcuni casi, rasentano “l’ostilità” verso i non musulmani. Discorso analogo come “atteggiamento generale” verso le donne, gli omosessuali e transessuali in una società il cui stampo resta “conservatore” e “profondamente antisemita”, con una marcata “enfasi” al jihad e al martirio. Tuttavia, anche in questi ambiti si sono registrati progressi “significativi” tanto che, fra i due rapporti, almeno 22 riferimenti anti-cristiani e anti-semiti nei libri di testo sono stati cancellati o modificati.

Molte lezioni in cui si incolpavano “gli ebrei” di attacchi collettivi a musulmani o a Maometto sono stati modificati, attribuendo la colpa a tribù arabe o cancellando del tutto il contenuto. Rimossi anche passaggi in cui si bollavano come “infedeli” cristiani ed ebrei [Grado 10-12, livello 5 nei testi di scienze e amministrazione], o ancora “nemici di Dio”, e l’appellativo di “negligente” legato alla fede ebraica ed “eccessivo” per i cristiani. Da un libro dedicato agli studi islamici è stato rimosso il passaggio in cui si afferma che cristiani ed ebrei hanno preso “conigli e scimmie come loro dei”. 

Ancora oggi, conclude il rapporto di Impact-se, vi sono riferimenti problematici, passaggi controversi e poco è stato fatto per la vera parità di genere. Sono ancora presenti “una manciata di esempi di antisemitismo” ed elementi di “intolleranza” religiosa, così come “affermazioni storiche (quantomeno) dubbie su Israele”. Le modifiche al curriculum saudita “non avverranno da un giorno all’altro”, ma il cambiamento avvenuto nell’ultimo anno è “uno straordinario balzo in avanti”. 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Riyadh, religioso dissidente morto in carcere per le torture subite
20/10/2021 09:27
Sauditi secondi al mondo per abusi e violazioni dei diritti umani
25/06/2021 12:54
L’economia proietta Riyadh nell’era ‘post-wahhabita’ (più dei diritti)
23/06/2021 09:33
Disturba i bambini, Riyadh abbassa il volume degli altoparlanti delle moschee
01/06/2021 12:47
Jakarta, muezzin e altoparlanti chiassosi: il ministero ‘bacchetta’ le moschee
27/08/2018 11:56


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”