05/09/2018, 15.08
CINA-VATICANO
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Sacerdote cinese: Non è ancora arrivato il momento della persecuzione e del tradimento

di Fr Stanislaus

Il responsabile di una parrocchia dell’Henan denuncia il divieto di esporre immagini sacre e i tentativi di accomodamento da parte delle autorità del governo e dei fedeli. Ciò che si può abbandonare o tradire, non è fede; ciò che si può negoziare, non è fede; ciò che non si può affermare e difendere in pubblico, non è fede!

Roma (AsiaNews) – “Non è ancora arrivato il momento della persecuzione… Se arrivasse una persecuzione più severa, si potrebbe comprendere la tua paura e tradire Gesù Cristo, ma adesso, non è ancora il momento!”: sono le parole che p. Stanislao, attempato sacerdote di una parrocchia dell’Henan, rivolge a un suo fedele che per ubbidire alle indicazioni delle autorità locali, cerca di nascondere le immagini sacre. Per il sacerdote, nascondere le immagini è un po’ come “tradire Gesù Cristo”, tanto più che la costituzione cinese garantisce la libertà religiosa.

Come si sa, in varie province della Cina (Henan, Xinjiang, Mongolia Interna, Zhejiang, Jiangxi, ecc..) è in atto una campagna che in nome della “sinicizzazione” e per attuare i nuovi regolamenti religiosi, cancella immagini sacre, distrugge croci, scritte religiose, sostituendole con la bandiera cinese e con slogan del Partito.

La testimonianza che segue mostra anche come le autorità locali siano disposte a “pagare i fedeli” perché ubbidiscano alle nuove regole, timorosi di conseguenze da parte dei loro superiori.

Alla fine p. Stanislao spiega che la fede va vissuta senza “negoziati” e solo “rimanendo saldi”.

 

Quando lottavo per le proprietà della Chiesa [sequestrate][1], ho organizzato diverse volte manifestazioni con i fedeli, facendo il sit-in davanti all’ingresso del municipio. Solo così siamo riusciti ad ottenere la possibilità di dialogare con i funzionari.  Purtroppo il risultato non è stato soddisfacente — ed è ovvio, dato il regime attuale.

In privato, un funzionario mi ha detto: “Non è stato male fare la manifestazione, perché almeno qualcosa si è mosso”. Poi in confidenza, aggiunge: “Da tempo promuovi [manifestazioni] e dovresti saperlo: anche se utilizzi il potere delle masse, puoi attirare soltanto l’attenzione di qualche funzionario, ma non toccare mai il potere comunista. Quindi, approfitta del frutto di questo momento, altrimenti non si sa mai quando sarà possibile risolvere i problemi.”

Recentemente, in un dibattito sulla politica religiosa, un funzionario ha detto di nuovo: “Sappi che questo è un mondo comunista: bisogna seguire le intenzioni dei leader, quindi non devi essere troppo insistente, [non devi] studiare in modo approfondito la politica della Costituzione, e soprattutto non devi essere testardo”.

Dico: “Neanch’io voglio essere testardo, ma sono prete. Come posso essere un sacerdote se faccio cose contrarie alle parole della Bibbia e della dottrina cattolica?”

Risponde il funzionario: “Allora facciamo tutto attraverso l’Associazione patriottica?”

Dico: “Anche loro sono dei fedeli. Avranno questo coraggio?”

Il funzionario non ha più risposto.

Qualche giorno fa, un fedele mi dice: “I funzionari del villaggio insistono da tempo: vogliono che togliamo le immagini sacre. Ci dicono che sono disposti anche a pagarci, perché se non lo facciamo, sarebbero loro in difficoltà”.

Dice il fedele: “Non siamo in regola? Cosa abbiamo fatto di male con le immagini sacre?”.

[I funzionari] dicono: “Non abbiamo detto che non siete in regola, avete la libertà religiosa e potete entrare in chiesa per pregare, però abbiamo anche noi il nostro compito e soprattutto il controllo da parte dei superiori…”.

Ho voluto approfondire questo discorso con i funzionari, ma nessuno più risponde.

È questo il loro mondo! Un mondo contrario alle leggi e alla giustizia!

È evidente che tra i leader del Partito comunista, molti sanno discernere il vero e il falso, ma vivono in questo contesto sociale, e si possono solo adattare; pochi hanno il coraggio di andare controcorrente. In particolare, quando ci sono interessi personali, scelgono di tradire le proprie convinzioni.

Ma siamo diversi!

Siamo diversi!

Diversi!

Siamo uomini di fede. Cos’è la fede? La fede è il gioiello che bisogna custodire per tutta la vita! Ciò che si può abbandonare o tradire, non è fede; ciò che si può negoziare, non è fede; ciò che non si può affermare e difendere in pubblico, non è fede!

Non siamo accettati dal mondo; non siamo amati dal mondo; siamo spesso stati boicottati con grande opposizione, questo è normale. Quando siamo perseguitati, la gente gioisce e applaude, questo è normale: quindi, non c’è niente da meravigliarsi, bisogna perseverare.

Un fedele mi ha detto: “Io non sono contrario alla fede: metto soltanto le immagine sacre nelle stanze interne.”

Dico: “Non si può!”.

Sono molto arrabbiato.

Non è ancora arrivato il momento della persecuzione! Soltanto a causa di qualche piccolo contrasto, si nasconde la fede? Se arrivasse una persecuzione più severa, si potrebbe comprendere la tua paura e tradire Gesù Cristo, ma adesso, ancora non è il momento!

Forse, sarà più difficile in futuro, ma soltanto rimanendo saldi possiamo essere salvati.

Afferma Gesù: “Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli.” (Matteo 10 32)

Anche se lo rinneghi superficialmente, è un rinnegamento della fede.

Ribadisco nuovamente: se rinneghi la fede, non saremo più fratelli cristiani. Ma questo non importa, perché l’importante è la tua relazione con il Signore. Se vuoi tornare, mi ritroverai, altrimenti, non ci vedremo più”.

 


[1] Durante il periodo maoista, molte chiese e istituzioni cristiane sono state sequestrate “per il bene del popolo”. In seguito, con l’avvento di Deng Xiaoping, il governo cinese ha emanato una legge che obbliga la restituzione delle proprietà ai legittimi proprietari, se esse non sono usate per il pubblico. Molte parrocchie e diocesi hanno fatto richiesta per il ritorno delle proprietà, ma spesso senza successo: molti beni erano stati incamerati e registrati come beni personali di membri del Partito e dell’Associazione patriottica! Per questo problema v. “Persecuzione economica: l'Associazione Patriottica all'assalto delle proprietà della Chiesa”.

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