27/03/2012, 00.00
SIRIA
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Sacerdote siriano: Un segno di speranza il sì di Assad al piano di Kofi Annan

Per l'ex segretario Onu l'adesione del presidente siriano è un primo passo per un futuro piano di pace fra governo e ribelli. I movimenti di opposizione premono ancora per un intervento armato e la creazione di una zona cuscinetto al confine con la Turchia.

Damasco (AsiaNews) - "Il sì del presidente Assad è un segno di  speranza per tutto il popolo siriano, che ora attende un impegno concreto da parte del governo". È quanto dichiara ad AsiaNews P. Nawras Sammour, sacerdote gesuita siriano a proposito dell'adesione di Bashar Assad al piano di Kofi Annan e dell'Onu.  Secondo il missionario la proposta fatta dalle Nazioni Unite e dalla comunità internazionale è il solo modo per costringere entrambe le parti ad abbandonare le armi e porre fine a un anno di scontri e violenze.    

Il governo siriano ha accettato proprio oggi il piano. Lo ha comunicato Ahmad Fawzi portavoce dell'ex segretario delle Nazioni unite. In visita a Pechino per incontrare Wen Jabao, il premier cinese, Annan ha sottolineato che la mossa di Bashar al - Assad è un primo passo per porre fine delle violenze e aprire un dialogo fra regime e ribelli. Il diplomatico ha già inviato una risposta al presidente siriano, nella quale lo invita a mettere in pratica quanto promesso.

Diviso in sei punti, il documento elaborato da Kofi Annan e appoggiato dal Consiglio di sicurezza prevede la fine delle violenze, l'applicazione progressiva di un cessate il fuoco, la fornitura di aiuti umanitari, il rilascio delle persone detenute senza processo, la libera circolazione ai giornalisti, l'avvio di un dialogo politico fra governo e opposizione. 

Tuttavia, il Syrian National Council (SNC), movimento di opposizione siriano è scettico. I suoi leader sottolineano che senza un ultimatum il regime continuerà l'offensiva. Insieme al governo turco essi premono invece per un sostegno armato ai guerriglieri del Free Syrian Army  (Fsa) e la creazione di una zona cuscinetto al confine con la Turchia.

 

 

 

 

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