04/01/2005, 00.00
THAILANDIA - MYANMAR
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Sacerdote thai: "Il Myanmar nasconde il numero reale dei morti"

Un missionario a Ranong, sul confine fra Thailandia e Myanmar: "Qui si parla di oltre 600 vittime". Identica denuncia dei dissidenti politici.

Ranong (AsiaNews) – Persone fuoriuscite dal Myanmar affermano che i morti a causa dello tsunami "sono molti". "Il governo birmano sta nascondendo il numero reale" delle vittime della sciagura. Lo afferma ad AsiaNews un missionario thailandese a Ranong, città a pochi km dal confine con il Myanmar. I dati ufficiali della giunta militare di Yangoon parlano di 90 vittime, ma le fonti di p. Michael Geeraisak - questo il nome del missionario - e notizie dei dissidenti birmani concordano sul dato di 600 decessi.

"Ho parlato con alcune persone birmane e mi hanno detto che ci sono molti morti nelle isole birmane" afferma p. Michael, riferendosi all'arcipelago Mergui, situato al largo della costa meridionale birmana. "Non mi hanno saputo dare una cifra precisa, ma mi hanno riferito che le vittime sono tante". Padre Michael riporta inoltre la notizia diffusa da un quotidiano locale thailandese che parla di "oltre 600 morti": "La mia idea è che il governo birmano sta nascondendo le reali informazioni sul disastro: è un fatto che il Myanmar ha molte isole che sono sulla linea del maremoto".

Anche i dissidenti politici dell'ex Birmania, basandosi su informazioni ottenute dall'interno del paese, denunciano che il numero dei morti dello tsunami sarebbe "tra 400 e 600", quindi molto di più di quelle riferite da Yangon (l'ex Rangoon): "Il governo ha dispiegato l'esercito nelle aree colpite e impedisce alla gente di riferire notizie sul disastro" dichiara Zin Linn, portavoce del National Coalition Governement of Union of Burma, un'organizzazione di dissidenti. Il World Food Program dell'Onu riferisce che sono 30 mila le persone che avrebbero bisogno di aiuto in Myanmar. La Croce rossa internazionale sta per recarsi sulle isole Mergui per accertarsi della reale situazione.

La comunità stimmatina di Ranong, che cura una parrocchia e gestisce una scuola con 1500 alunni, sta provvedendo alle vittime dello tsunami: p. Michael afferma che "c'è un buon accordo fra il governo, buddisti e i cristiani" nel distribuire gli aiuti. "Stiamo dando cibo, acqua e vestiti a circa 200 famiglie sfollate". (LF)

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