05/05/2014, 00.00
VIETNAM
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Saigon: cattolici e buddisti in aiuto dei reduci di guerra del Sud, dimenticati da Hanoi

di Nguyen Hung
La parrocchia del Mutuo Soccorso ha ospitato una iniziativa interreligiosa a favore dei sopravvissuti al conflitto. Accoglienza, solidarietà e piccoli contributi economici per persone mutilate o invalide, ai margini della società, costrette a vivere di espedienti. Superiore dei Redentoristi: “Vogliamo darvi l’amore di Gesù e il rispetto per voi stessi”.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) - Un movimento interreligioso di Ho Chi Minh City - che riunisce cattolici, protestanti e buddisti - su iniziativa dei padri Redentoristi di Saigon, ha promosso un'iniziativa di solidarietà per 435 soldati sud-vietnamiti reduci di guerra. Si tratta di combattenti della ex Repubblica del Vietnam, filo-americana, sconfitta dall'esercito nord-vietnamita che nel 1975 ha riunificato il Paese. Il governo comunista ha dimenticato, se non abbandonato, questi soldati che in battaglia hanno subito gravi ferite e che oggi sono incapaci di guadagnarsi da vivere e per questo sono costretti a mendicare per le vie della metropoli. Tuttavia, almeno per un giorno, il 28 aprile scorso queste persone ai margini della società hanno trovato riparo e accoglienza nella parrocchia di Nostra Signora del Mutuo Soccorso.  

Da tempo gruppi interreligiosi e leader di fedi diverse cercano di lenire le ferite e le devastazioni che hanno diviso e insanguinato il Vietnam fra il 1956 e l'aprile del 1975. In quasi vent'anni di conflitto sono morte fra due e cinque milioni di persone, compresi soldati stranieri di Stati Uniti, Filippine, Thailandia e Australia, oltre che militari del Nord e della Repubblica sud-vietnamita. Moltissimi i feriti, i mutilati e gli invalidi di guerra, la maggior parte dei quali sono stati dimenticati o emarginati dal regime comunista di Hanoi col passare del tempo. 

Oggi non è difficile trovare agli angoli delle strade della ex Saigon, nei mercati, nelle stazioni o nei parchi pubblici reduci ciechi, storpi per le ferite di guerra, amputati senza uno o più arti, intendi a vendere biglietti della lotteria, spazzolini o altri piccoli oggetti per guadagnarsi da vivere. Ancora oggi non si dispone di una stima precisa di "soldati feriti" del Sud, ma sono di certo nell'ordine delle migliaia a 39 anni di distanza dalla fine del conflitto. 

P. Joseph Đinh Hữu Thoại ricorda i momenti che hanno portato alla nascita di questa iniziativa interreligiosa di carità: nel 2012 il superiore buddista Thích Không Tánh rende omaggio ai reduci di guerra della Repubblica del Vietnam nella pagoda di Liên Trì. Nel 2013 e anche in questo 2014 il monaco chiede la collaborazione dei Redentoristi di Saigon per dare maggiore forza all'evento. "Lo scorso anno erano presenti oltre cento soldati reduci" racconta il sacerdote, ma quest'anno il "siamo arrivati a 435 soldati". Un numero consistente, per questo egli desidera ringraziare "i molti benefattori" che hanno contribuito fornendo ciascuno 50 dollari. 

Il signor Tâm è uno delle centinaia di reduci e combattenti e conferma di essere stato vittima di discriminazioni ed emarginazione, venendo escluso a più riprese dalle politiche di assistenza del governo socialista di Hanoi. Egli ringrazia i Redentoristi e ricorda "con orgoglio" di aver "sacrificato una parte del proprio corpo per la repubblica del Vietnam". Il monaco Kim Lân della religione Cao Đài, nella chiesa di Tây Ninh, afferma che "il vostro sacrificio sarà per sempre ricordato come parte della storia del Vietnam". Il pastore mennonita Nguyễn Hoàng Hoa aggiunge: "Vi siete sacrificati per proteggere la nazione". Infine p. Vincent Phạm Trung Thành, superiore provinciale dei Redentoristi, che si rivolge ai reduci dicendo che "non tutti vi ignorano, ma si sono dimenticati di voi. Oggi sono felice di vedervi [...] i sacerdoti e i religiosi Redentoristi di Saigon vi vogliono trasmettere un po' di felicità. Oggi vi diamo piccoli doni, ma vogliamo darvi innanzitutto l'amore di Gesù e il rispetto per voi stessi". 

 

 

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