22/11/2016, 13.55
SRI LANKA
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Salawa: dopo l’esplosione della base militare, centinaia di sfollati non hanno ancora la casa

di Melani Manel Perera

A giugno un vasto incendio ha danneggiato oltre 2mila abitazioni. Circa la metà con lesioni lievi è stata riconsegnata ai proprietari. Gli altri vivono nelle residenze affittate dal governo. Le autorità hanno pagato per le case ma non per utensili e mobili. Proprietà sottostimate; lavoratori licenziati.

Colombo (AsiaNews) – Centinaia di famiglie sono scese in piazza a Colombo per ribadire il proprio diritto alla casa. Il vasto incendio che lo scorso giugno si è propagato nella base militare di Salawa, a est della capitale, ha danneggiato oltre 2mila tra abitazioni e negozi. I manifestanti lamentano che dopo cinque mesi e tante promesse, ancora in molti sono costretti a vivere nelle case affittate dal governo e non hanno ricevuto adeguati risarcimenti.

Le cosiddette “vittime di Salawa” si sono radunate di fronte alla stazione ferroviaria di Fort e hanno chiesto che la loro situazione venga risolta subito. Il 5 giugno le fiamme sono divampate nell’accampamento dell’esercito e poi si sono estese al deposito di munizioni, producendo detonazioni avvertite a chilometri di distanza.

I detriti hanno provocato danni ingenti e finora l’esercito ha riparato circa 1000 case con lesioni minori. Il brigadiere Roshan Senevirathna, portavoce dei militari, ha dichiarato che “i risarcimenti sono gestiti dall’amministrazione distrettuale”.

Hemantha Priyankara Rodrigo, responsabile del gruppo delle vittime, replica: “Il governo non ha pagato ciò che ci aveva promesso. Alcuni hanno ricevuto dei soldi per le case, ma nessun compenso per gli utensili e i mobili andati completamente distrutti”. Senarathne, un altro residente, lamenta che la struttura della sua abitazione “aveva 17 pilastri e non potrò mai ricostruirla com’era”.

Secondo altri proprietari di esercizi commerciali, le valutazioni fatte delle autorità non rispecchiano il vero valore di mercato e sarebbero state effettuate al ribasso “almeno del 30%”. Athula Parana Yapa, imprenditore locale, riferisce che più di 250 lavoratori della zona hanno perso il lavoro. “Io ho pagato – dice – milioni di rupie di tasse e assicurazione, e finora non ho avuto alcun risarcimento”.

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