29/03/2008, 00.00
PAKISTAN
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Scontri fra cristiani e polizia per la tortura di una ragazza cristiana

di Qaiser Felix
Farzana, 16 anni, è accusata di un furto presso la famiglia islamica dove lavora. La polizia la arresta senza prove, la tortura e costringe ad autoaccusarsi. Poi arresta suo padre e 3 fratelli. 500 cristiani scendono in piazza per protestare e la polizia li carica. Ora chiedono giustizia.

Lahore (AsiaNews) – Almeno 500 cristiani hanno protestato ieri a Lahore contro la polizia che ha arrestato, torturato e accusato falsamente di furto una ragazza cristiana di 16 anni, Farzana. I dimostranti, tenendo sollevate croci di legno, hanno cercato di raggiungere l’ufficio del Soprintendente, ma la polizia li ha caricati e bastonati e ne ha arrestati 8 tenuti in carcere per due ore, come dice una dichiarazione di Sharing Life Ministry Pakistan (Slmp), rilasciata ad AsiaNews.

Asmi Khan, vicesoprintendente della polizia femminile, ha assicurato a Slmp che Farzana sarà trattata con giustizia e sarà liberata se innocente.

Farzana ha lavorato per 3 mesi come domestica presso l'abitazione di alcuni musulmani, per 500 rupie (8 dollari) al mese. L’ha lasciata quando il proprietario Muhammad Abid e la famiglia sono stati fuori città per qualche giorno. Il 27 marzo l’hanno chiamata e lei è tornata al lavoro. Ma lì la polizia l’ha arrestata e portata al comando, dove già era Abid. La polizia ha torturato la ragazza e l’ha costretta a confessarsi colpevole.

Lo stesso giorno alle 11 di notte la polizia ha perquisito la casa di Ferzana e arrestato l’anziano padre e 3 fratelli, che pure ha torturato. Il giorno dopo, 28 marzo, quando una folla ha protestato contro questa ingiustizia e la brutalità della polizia, il padre e i fratelli sono stati rilasciati.

Ai funzionari Slmp, Ferzana ha raccontato che “quando la polizia mi ha arrestato, hanno iniziato a percuotermi in strada ed abusare di me. In quel momento non ho nemmeno capito che stava succedendo. Arrivati alla stazione di polizia, c’era già Muhammad Abid. La polizia ha continuato a tormentarmi con brutalità, di fronte a lui, e mi ha costretto a confessare il furto”.

Funzionari di Slmp denunciano che manca qualsiasi prova del furto e che non c'è nemmeno un’accusa formale contro la ragazza. Dicono che la polizia ha solo pregiudizi contro un’innocente ragazza cristiana, arrestata e torturata. Chiedono un intervento delle autorità superiori e una seria indagine sul furto.

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