16/09/2015, 00.00
ASIA
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Scuole cattoliche dell’Asia: Una ricchezza l’incontro fra testimoni di diverse religioni

di Mathias Hariyadi
La conferenza dell’Associazione degli istituti superiori cattolici dell’Asia dell’est e del sud-est (Aseaccu), fondata 23 anni fa. Studente musulmano: “Le diversità con i compagni cattolici non hanno mai ostacolato la nostra grande amicizia”.

Jakarta (AsiaNews) – Spero che “la conferenza e l’unità vissuta tra gli studenti rinforzi la nostra convinzione, che la coesistenza religiosa è possibile”. Così Y. Budi Widianarko, rettore della Soegijapranata Catholic University, commenta il convegno della “Association of Southeast and East Asian Catholic Colleges and Universities” (Aseaccu), tenutosi in questi giorni in Indonesia. L’associazione riunisce gli istituti cattolici di istruzione superiore dell’Asia dell’est e del sud-est.

La conferenza aveva come tema “Catholic Higher Education and Religious Inclusiveness”. Ad essa hanno partecipato rappresentanti degli studenti, professori, amministratori e presidenti d’istituto provenienti da Australia, Cambogia, Indonesia, Giappone, Filippine, Corea del Sud, Taiwan e Thailandia.

Scopo del convegno era “riscoprire il vero significato dell’istruzione cattolica” in una società dalla cultura composita e plurale, per garantire l’apertura mentale necessaria alla comprensione delle diverse religioni. “In questa parte del mondo – aggiunge Widianarko – abbiamo molti esempi che mostrano che la tolleranza è l’“inclusività” religiosa possono essere una realtà vivente. Il ruolo dell’educazione cattolica è di nutrire continuamente la coesistenza tra comunità di religioni e credenza differenti”.

L’Aseaccu – fondata 23 anni fa – considera la pluralità religiosa un pilastro utile alla costruzione di una società migliore, piuttosto che “un fattore di debolezza”. “Gli istituti di istruzione superiore cattolici – spiega mons. Ign. Suharyo, presidente della Conferenza episcopale indonesiana – devono trovare il modo affinché ogni persona coinvolta nelle università cattoliche, chiunque esso sia, operi una trasformazione e diventi una persona più matura ‘ad immagine di Cristo’. Una volta compiuto ciò, la tolleranza religiosa sarà uno dei frutti manifesti di ciò”.

Al momento, 36 istituti membri dell’Aseaccu provengono dalle Filippine, incluso la Xavier University, la più antica università cattolica del Mindanao, zona a maggioranza musulmana. Nor-Jamal G. Bantugan, studente musulmano dell’ateneo, ha partecipato alla conferenza in Indonesia: “Non dimenticherò mai la mia esperienza qui. Io abitavo con una famiglia buddista, avevo due fratelli adottivi indonesiani. Uno di loro voleva diventare un sacerdote domenicano. Le nostre differenze – continua Bantugan – non ci hanno mai impedito di essere grandi amici; spesso celebravamo le nostre diversità e imparavamo l’uno dall’altro. Vedevo in loro l’umano che c’è in me e loro vedevano in me l’umano che c’è in loro”.

Nelle Filippine, “la mia università cattolica mi ha insegnato ad essere un servitore migliore di Dio – racconta Bantugan – a riconoscerlo in tutte le cose e a cercare la sua presenza. Credo che se i musulmani fossero veri musulmani e i cattolici veri cattolici, il mondo sarebbe più pacifico e felice”.

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