24/04/2013, 00.00
GIAPPONE – CINA
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Senkaku/Diaoyu, Shinzo Abe “pronto a usare la forza”

Nuove tensioni diplomatiche fra Pechino – che invia 8 navi nelle acque territoriali dell’arcipelago conteso – e Tokyo, che torna a onorare il santuario Yasukuni dove riposano alcuni criminali di guerra del periodo dell’invasione della Cina. Analisti: “La situazione peggiora perché nessuno vuole fare un passo indietro”.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Cresce la tensione diplomatica fra Pechino e Tokyo dopo la visita dei 168 parlamentari nipponici al santuario Yasukuni – che ospita i resti di eroi e criminali di guerra del periodo dell’invasione della Cina – e l’ingresso di 8 navi cinesi nelle acque territoriali delle isole Senkaku/Diaoyo, contese dai due governi. Il premier giapponese Shinzo Abe ha infatti dichiarato che “in queste circostanze sarebbe naturale respingerli con la forza, se cercassero di sbarcare”.

Le navi, entrate ieri mattina nelle acque territoriali dell’arcipelago conteso al Giappone, sono ripartite sempre ieri a fine mattinata (ora locale). Si è trattato dell'intrusione più massiccia di navi governative cinesi nelle acque territoriali di questo arcipelago disabitato, da quando le dispute territoriali si sono aggravate a settembre, dopo l'acquisto da parte del Giappone di tre delle cinque isole dal loro proprietario privato giapponese.


Le autorità nipponiche hanno protestato con quelle cinesi e l'ambasciatore cinese a Tokyo è stato convocato e “messo in guardia” dal ministero degli Affari esteri. Al Parlamento giapponese, il premier Shinzo Abe ha dichiarato: “Sarebbe naturale respingerli con la forza, se per caso sbarcassero”. L’arcipelago, di cui non si conosce il reale valore economico, si trova 200 chilometri a nordest di Taiwan e 400 chilometri a ovest dell'isola di Okinawa, nel sud del Giappone.

Jun Okumura, analista politico dell’Eurasia Group, spiega: “Direi che la situazione fra Cina e Giappone si sta deteriorando. Da un punto di vista nipponico Pechino sta alzando i toni, e quindi è più difficile limitarsi nelle reazioni. Una scuola di pensiero molto in voga nel Sol Levante sostiene che dobbiamo affrontare la Cina con fermezza, se non vogliamo che ci cammini sopra”. 


Oltre alle navi, la tensione diplomatica è aumentata a causa della visita parlamentare di ieri al santuario degli eroi di guerra giapponesi. Pechino accusa infatti Tokyo di onorare criminali di guerra che, nel periodo appena precedente la II Guerra mondiale, hanno commesso atrocità sul territorio cinese. Fra i 168 delegati vi erano esponenti di tutti i gruppi parlamentari. Per Yoichi Shimada, docente di relazioni internazionali all’Università Fukui, “non si tratta di una provocazione. Sono andati perché pensano di non dover cedere alle pressioni di altre nazioni”.

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