08/07/2015, 00.00
COREA DEL SUD
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Seoul, leader religiosi al Parlamento: Abolite la pena di morte

Guidati dal presidente della Commissione episcopale Giustizia e pace, i rappresentanti delle maggiori religioni nazionali hanno presentato una petizione all’Assemblea nazionale per sostenere la bozza che renderà illegale la pena capitale. Il vescovo di Daejeon ad AsiaNews: “Anche i criminali sono figli di Dio, e la vita dipende da Lui. Dobbiamo riparare le fondamenta della nostra società”.

Seoul (AsiaNews) – I leader delle maggiori religioni della Corea del Sud hanno presentato al Parlamento una petizione per sostenere la bozza di legge bipartisan che vuole abolire la pena di morte. Guidati dal presidente della Commissione episcopale Giustizia e pace, mons. Lazzaro You Heung-sik, hanno incontrato i deputati per chiedere loro di “riportare l’uomo al centro della società, anche in caso di errori e crimini commessi”.

Il gruppo ha incontrato deputati e giornalisti il giorno della presentazione della bozza, lo scorso 6 luglio. Ad AsiaNews, mons. You racconta : “Su 299 deputati dell’Assemblea nazionale, 172 hanno firmato questa petizione. Gli esponenti delle religioni si sono uniti per questa battaglia perché siamo tutti d’accordo sul fatto che la vita non è nelle mani dell’uomo”. Insieme a lui vi erano un leader protestanti e due bonzi, uno del buddismo tradizionale e un altro dell’ordine Won molto seguito nel Paese.

Dal 2010, spiega ancora il presule, “in Corea del Sud abbiamo una moratoria alle esecuzioni. Ma questo non basta e non può bastare. Abbiamo presentato la stessa richiesta quattro volte, ma non era mai arrivata all’Assemblea nazionale. Ora invece l’aria è cambiata, un deputato mi ha spiegato che il testo dovrebbe passare. La discussione finale è prevista per il prossimo settembre”.

Dal punto di vista legale, ad agire sono stati i deputati che hanno presentato al Parlamento una mozione bipartisan che cita la Costituzione nazionale e il previsto obbligo di “rispettare la dignità umana”. Lo scopo, spiega il democratico Yoo Ihn-tae, “è quello di trasformare il Paese in una nazione che ha abolito la pena di morte. È arrivato il momento di metterla fuori legge, soprattutto considerato che abbiamo dato alla comunità internazionale il Segretario delle Nazioni Unite [Ban Ki-moon ndr] e che siamo membri del Consiglio Onu per i diritti umani”.

Ora il testo dovrà passare per la Commissione legislativa e giudiziaria per essere esaminato. Subito dopo approderà all’Assemblea nazionale per il voto plenario, e soltanto allora potrà finire nelle mani del governo per essere trasformato in legge. Nel dicembre 2014, quando al Palazzo di Vetro si votò per l’abolizione della pena di morte nel mondo, Seoul si astenne con altre 33 nazioni.

La vita di ogni essere umano, conclude mons. You, “dipende dal Signore. Anche i criminali sono figli di Dio. Se c’è chi sbaglia c’è anche chi sbaglia per colpa di una società che non lo ha amato, della situazione sociale che in un certo senso lo ha creato criminale. Dobbiamo ripartire dalle fondamenta della società e ripararle, mettendo l’uomo al centro per evitare egoismi e scompensi di ogni tipo”.

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