06/03/2012, 00.00
COREA
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Seoul, un grande evento per salvare gli esuli del Nord

di Joseph Yun Li-sun
Un gruppo di fuggiaschi nordcoreani è al momento detenuto nel carcere cinese di Tumen: artisti, cantanti e intellettuali insieme per salvarli. E in Cina la Rete si ribella al governo: secondo un sondaggio, il 75 % degli internauti non vuole vederli rimpatriati.

Seoul (AsiaNews) - Un gruppo composto da 31 celebrità sudcoreane ha organizzato un evento pubblico a Seoul per impedire il rimpatrio dei nordcoreani arrestati in Cina mentre cercavano di ottenere asilo politico in una terza nazione. Il gruppo (di cui fanno parte circa 30 persone, compresi donne e bambini) è detenuto nel carcere di Tumen: Pyongyang ha chiesto con forza a Pechino di rimandarli indietro e il governo cinese sembra intenzionato ad assecondare la richiesta. Ma se torneranno in patria, gli esuli rischiano la morte.

Parlando all'auditorium dell'Università Yonsei, dove si è svolto l'evento, il famoso attore Cha In-pyo ha detto: "Siamo intrattenitori, non certo un gruppo politico. Ma siamo qui come fratelli e sorelle, preoccupati per la vita di questi fuggiaschi che rischiano il rimpatrio forzato. Per favore, impegnatevi affinché questo non avvenga". Sul palco erano presenti Lee Mu-song e No Sa-youn, cantanti molto famosi in patria, che hanno cantato le loro canzoni più famose.

 Park Mi-sun, che di solito interpreta commedie leggere, ha detto: "Queste persone non sono fuggite per un motivo politico. Si sono messe in cammino verso il calore, perché non potevano rimanere al freddo e alla fame. Se attiriamo sempre più attenzione sul loro caso, potremo forse salvarli. Per favore, piangete insieme a noi: ci sono dei nostri compatrioti che vivono nel dolore".

 L'evento ha avuto molta risonanza in Corea del Sud. La questione degli esuli dal Nord, che dalla Cina chiedono asilo politico a Seoul, è più complicata di quanto sembri: preoccupati dall'immigrazione selvaggia e dallo scarso livello di preparazione dei nordcoreani, i cittadini del Sud li relegano agli ultimi posti della scala sociale. La Chiesa cattolica si impegna moltissimo per l'integrazione, anche in vista di una futura riunificazione.

 A sostegno degli esuli di Tumen si sono mossi anche gli internauti cinesi. Su Weibo, il popolarissimo sito di micro-blogging, sono apparsi centinaia di appelli che criticano in maniera diretta il governo di Pechino per la loro politica di rimpatrio. Un utente di Shanghai ha pubblicato un sondaggio per chiedere cosa si dovrebbe fare dei nordcoreani: il 75 % degli utenti ha risposto che "non si devono rimandare a casa".

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