11/12/2008, 00.00
COREA DEL SUD
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Seoul taglia i fondi ai programmi di integrazione per gli immigrati

di Theresa Kim Hwa-young
A rischio il festival dei migranti Arirang, occasione di incontro per decine di migliaia di lavoratori stranieri presenti nel Paese. Stop ai fondi anche per linee telefoniche dedicate a donne immigrate in difficoltà. Attivista denuncia il “deliberato tentativo” di sconfessare una politica di integrazione voluta dal precedente governo.

Seoul (AsiaNews) – Diversi progetti governativi a favore dell’integrazione degli immigrati potrebbero essere cancellati o subire un drastico taglio nel budget, mettendo a rischio l’idea di “società multiculturale” in Corea del Sud. L’allarme arriva dalla fondazione sud-coreana Multicultur Open Society, che cita una nota dal Ministero della cultura, dello sport e del turismo in cui si annuncia la sospensione delle sovvenzioni per il festival dei migranti Arirang, che si celebra ogni anno nel mese di maggio.

Nato nel 2005, l’Arirang (vedi foto) rappresenta l’evento più importante per gli immigrati nel Paese e potrebbe subire un drastico ridimensionamento: l’edizione del 2008 ha visto la partecipazione di oltre 40mila lavoratori stranieri e rappresentanze da 100 nazioni. Per l’edizione 2008 lo Stato ha fornito una somma di poco superiore ai 340mila dollari Usa.

Lee Wan, segretario generale della Multicultur Open Society, sottolinea “l’importanza simbolica” dell’Arirang che è occasione di “integrazione sociale per gli immigrati”. Egli riferisce che grazie ai fondi avanzati sono state stampate 2800 copie di una guida dedicata alla società multi-culturale, ma le richieste giunte hanno toccato quota 8mila. Essa rappresenta un prezioso vademecum rivolto agli immigrati per capire meglio le sfaccettature della società coreana e favorirne l’integrazione.

Lee Young, segretario generale del Comitato congiunto dei migranti in Corea, denuncia il “deliberato tentativo di ignorare 10 anni di esperienza” accumulata da associazioni e gruppi della società civile, dietro il quale si cela una “logica politica” che guarda ai “progetti multiculturali come un retaggio del precedente governo” di cui va eliminata “ogni traccia”. Tra le iniziative che rischiano di essere chiuse per mancanza di fondi vi sono anche un numero telefonico di aiuto alle donne immigrate in difficoltà e programmi locali dedicati ai lavoratori migranti.

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