19/10/2010, 00.00
SRI LANKA
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Si allarga la protesta contro la detenzione di Sarath Fonseka

di Melani Manel Perera
Il vescovo anglicano Duleep De Chickera ha espresso la sua disapprovazione per la condanna del gen. Fonseka, ribadendo la necessità di un processo imparziale nell’interesse di tutto il Paese. Il caso dell’ex comandante rappresenta solo l’episodio più evidente di una tendenza ormai consolidata, fatta di leggi applicate in maniera arbitraria che stanno portando lo Stato a un “punto critico” della sua storia politica.

Colombo (AsiaNews) – Il vescovo anglicano Duleep De Chickera ha firmato e rilasciato una dichiarazione speciale, il 14 ottobre scorso, esprimendo la sua disapprovazione e delusione per la recente condanna e l’incarcerazione del gen. Sarath Fonseka. Anche un anziano deputato dell’Mp – il partito dell’opposizione – ha detto di vergognarsi in quanto cittadino della nazione.

Nella dichiarazione il prelato anglicano dice: “Molti cittadini hanno chiaro il fatto che al generale Fonseka è stata negata la possibilità di un processo equo. Ciò di cui il generale Fonseka ha bisogno non è dunque perdono, ma giustizia”. Il vescovo prosegue: “La necessità di un processo che sia imparziale è indispensabile non perché Fonseka sia un ex comandante dell’esercito, o per il suo valore militare: egli ne ha diritto in quanto cittadino del Paese. Se dovesse poi risultare colpevole, allora dovrà essere giudicato secondo legale processo, e al popolo verrà chiesto di accettare tale giudizio”.

Il rev. De Chickera aggiunge che per quanto grave può essere il caso del generale Fonseka, non deve essere considerato un caso isolato: “Il suo è solo un caso di alto profilo di quanto è successo a persone meno in vista e dimenticate, alle quali sono state negate le giuste procedure di legge, e ora languiscono in carcere e centri di detenzione. Anche loro hanno bisogno di giustizia immediata”.

Il vescovo ha infine sottolineato come una cultura crescente, fatta di premi e punizioni arbitrarie, abbia portato il Paese a un punto critico della sua storia politica: “Il governo sta perdendo credibilità come autorità scelta dal popolo per tutelare i propri diritti e garantire la giustizia di tutti. L’opposizione, allo sbando e ossessionata dalle proprie lotte intestine per il potere, non è in grado di fare la differenza in nome del popolo”.

Ieri Mangala Samaraweera, deputato dell’opposizione, ha fatto visita in carcere al gen. Fonseka. Dopo ha incontrato i giornalisti, dichiarando che tutti i cittadini della nazione dovrebbero vergognarsi per aver permesso quanto accaduto. Leader buddisti e cattolici hanno rivolto un appello in favore di Fonseka, e da giorni diversi gruppi di civili e politici manifestano contro la detenzione dell’ex comandante.

Il gen. Fonseka ha sempre accusato il governo di cercare di tenerlo lontano dalla politica, e di vendicarsi per la sua decisione di schierarsi contro il presidente Mahinda Rajapaksa. Il generale deve ancora affrontare l’accusa secondo cui egli avrebbe rivelato segreti di Stato, reato che prevede una pena detentiva di 20 anni.
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