12/06/2008, 00.00
VATICANO
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Sinodo: la necessità del primato della Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa

Presentato il documento di lavoro dell’assemblea sinodale di ottobre che sarà soprattutto di indole pastorale e missionaria. La necessità di promuovere la conoscenza della Bibbia ed il pericolo di letture “fondamentaliste” e ideologiche. Auspicata la presenza dei vescovi cinesi.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Tradotta in 2.454 lingue, la Bibbia è, ciò malgrado, conosciuta relativamente poco, talvolta travisata, in alcune occasioni strumentalizzata. La parola di Do, che tale essa va considerata – pur se solo ispirata e non “dettata” ai profeti – è origine e fine della Chiesa ed in tal modo essa sarà guardata dal sinodo mondiale dei vescovi che si terrà in autunno (5-26 ottobre) in Vaticano e che avrà per tema proprio “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. 
 
Tappa fondamentale della preparazione dell’incontro è la preparazione dello “Instrumentum laboris”, il documento di lavoro, frutto delle considerazioni e delle risposte date sul tema da 13 sinodi dei vescovi delle Chiese orientali cattoliche, 113 conferenze episcopali, 25 dicasteri della Curia romana e dall’Unione dei superiori generali degli ordini religiosi.
 
Presentato oggi in Vaticano, l’Instumentum è un libretto di 80 pagine che, nelle sue molte sfaccettature, si propone, come ha detto mons. Nikola Eterović, segretario generale del Sinodo dei vescovi, di “favorire la conoscenza e l’amore della Parola di Dio”, nella certezza che, per suo mezzo si può “promuovere la comunione ecclesiale, fomentare la vocazione universale alla salvezza, rinvigorire la missione ai vicini ed ai lontani, rinnovare la fantasia della carità cercando di contribuire a trovare soluzioni ai tanti problemi dell’uomo contemporaneo che ha fame sia del pane sia di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (cf. Mt 4, 4). Più concretamente, lo scopo del Sinodo, secondo l’Instrumentum laboris, è soprattutto d’indole pastorale e missionaria”. Si tratta di affermare “la necessità del primato da dare alla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” e insieme di trovare “il coraggio e la creatività di una pedagogia della comunicazione adatta ai tempi”, considerando “la cultura, i contesti di vita attuali, il mondo della comunicazione” ed i suoi strumenti, anche i più recenti.
 
Il documento infatti sottolinea che Dio “propone alla persona non qualche informazione più o meno curiosa e nemmeno di ordine puramente umano, scientifico, ma gli comunica la sua Parola di verità e di salvezza e questo richiede a chi ascolta una comprensione intelligente, vitale, responsabile e quindi attuale”. Dio stesso è infatti “l’ispiratore” della Scrittura. “Il carisma dell'ispirazione - si legge in proposito - permette di affermare che Dio è l'autore della Bibbia in un modo che non esclude l'uomo come vero autore egli stesso. Infatti, a differenza di una dettatura, l'ispirazione non toglie la libertà e le capacità personali dello scrittore ma le illumina e ispira”.
 
Quanto alla lettura, che tante esitazioni suscita nei fedeli, “una vera lettura della Scrittura come Parola di Dio non può farsi che 'in Ecclesia', secondo il suo insegnamento”, onde evitare visioni fondamentaliste e ideologiche. “Non mancano – afferma il documento - i rischi di una interpretazione arbitraria riduttiva, dovuti anzitutto al fondamentalismo, per cui, da una parte si manifesta il desiderio di rimanere fedeli al Testo, dall'altra si misconosce la natura stessi dei testi, incorrendo in gravi errori e generando anche inutili conflitti. Esistono pure le cosiddetta letture ideologiche della Bibbia, secondo precomprensioni rigide di ordine spirituale o sociale o politico, o semplicemente umane, senza il supporto della fede, fino a forme di contrapposizione e di separazione tra la forma scritta, attestata anzitutto nella Bibbia, la forma viva dell'annuncio e l'esperienza di vita dei credenti".
 
Un auspicio, infine, mons. Eterovic ha espresso sulla possibile presenza al sinodo di vescovi cinesi, ai quali, finora la partecipazione è stata sempre impedita. ''Speriamo – ha detto - che vengano anche i vescovi cinesi e anzi invitiamo tutti a pregare perché questo possa avverarsi”.
 
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