25/08/2016, 09.00
SIRIA - TURCHIA
Invia ad un amico

Siria, i ribelli e l’esercito turco strappano Jarablus all’Isis

Carri armati, aerei da guerra e mezzi militari di Ankara hanno sostenuto l’offensiva dei ribelli. Fondamentale anche la copertura aerea degli Stati Uniti. Biden ad Ankara per rilanciare l’alleanza fra Turchia e Stati Uniti. Ma resta il nodo irrisolto dell’estradizione del leader islamico Fetullah Gulen. 

Jarablus (AsiaNews/Agenzie) - I ribelli siriani, col sostegno dei militari turchi e la copertura aerea dei caccia statunitensi, hanno strappato allo Stato islamico (SI) la città di Jarablus, nei pressi del confine turco-siriano. L’assalto finale è iniziato all’alba di ieri, quando aerei da guerra, carri armati e forze speciali di Ankara hanno varcato la frontiera e colpito postazioni di Daesh [acronimo arabo per lo SI] (e curde). La maggior parte dei jihadisti si è ritirata dall’area. 

La Turchia afferma che il proprio intervento mira a colpire tanto i miliziani dello SI quanto l’alleanza fra curdi e siriani che sta cercando di conquistare porzioni sempre più vaste di territorio nella zona di Jarablus. 

Commentando l’operazione militare il presidente Recep Tayyip Erdogan riferisce che i ribelli hanno riconquistato la città “assieme alle persone provenienti dalla stessa Jarablus”. Il leader turco ha aggiunto che l’operazione “Euphrates Shield” intende “mettere la parola fine” ai problemi lungo il confine. 

Il vice presidente Usa Joe Biden, in questi giorni in missione diplomatica ad Ankara, ha confermato che gli Stati Uniti hanno garantito copertura aerea all’operazione. Si tratta della visita del più alto funzionario americano in Turchia dal fallito colpo di Stato del 15 luglio, con l’obiettivo di dissipare ogni dubbio sui legami e la solidarietà di Washington all’alleato Nato. 

Un attivista legato ai gruppi ribelli, Ahmad al-Khatib, ha pubblicato alcune foto che ritraggono combattenti del fronte anti-Assad nel centro della città, in posa accanto a edifici con l’effige dello SI. Con la sconfitta di Jarablus, i jihadisti del sedicente Califfato hanno perso il controllo dell’ultimo punto di frontiera con la Turchia sotto il loro diretto controllo. 

Le operazioni militari turche oltreconfine in Siria non mirano solo a colpire i miliziani dello SI. Come riferisce dietro anonimato un alto funzionario del governo statunitense, Ankara intende creare “una zona cuscinetto per bloccare l’avanzata dei curdi”. Nei giorni scorsi le milizie curde Ygp (Unità di Protezione Popolare) avevano sconfitto lo SI nella città di Manbij, assumendo il controllo dell’area. 

Il timore dei turchi è che l’avanzata dei curdi sul territorio siriano possa favorire la creazione di una regione autonoma curda, che finirebbe per interessate anche l’area a sud-est del Paese. In risposta all’offensiva turca a Jarablus, i vertici militari curdi affermano che adesso anche la Turchia è a tutti gli effetti coinvolta “nel pantano siriano” e che verrà presto sconfitta come successo con lo SI. 

Intanto il vice-presidente Usa Biden è arrivato in Turchia, per rilanciare l’alleanza con Ankara ai minimi storici dopo il golpe di metà luglio e la visita di Erdogan in Russia, che ha rilanciato i rapporti economici ed energetici fra i due Paesi. 

Alla vigilia dell’incontro il presidente turco Erdogan ha annunciato che chiederà ancora una volta alla controparte americana l’estradizione del leader islamico Fetullah Gulen, ritenuto la mente del tentato colpo di Stato. Interpellato sulla quesitone Biden ha risposto che Washington “non ha alcun interesse a proteggere qualcuno che ha fatto del male, ma dobbiamo prima garantirci gli standard minimi di legalità in base alle nostre leggi”. 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
I turchi invadono Jarablus: col pretesto della lotta all’Isis, Ankara mira ai curdi
24/08/2016 14:36
I Patriarchi di Siria chiedono di cancellare le sanzioni: Colpiscono solo la popolazione
24/08/2016 11:34
Media cinesi: la foto del bimbo siriano, forse un “falso della propaganda occidentale"
23/08/2016 13:02
Daraya: dopo quattro anni di assedio, i ribelli cedono alle forze di Assad
26/08/2016 08:53
Nunzio a Damasco: Gli occhi dei bambini, specchio delle atrocità commesse in Siria
19/08/2016 13:15


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”