17/01/2014, 00.00
INDIA
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Sonia Gandhi: Il nazionalismo e il fondamentalismo sono i più grandi nemici dell'India

Il presidente del Congress (formazione laica e democratica al governo) ha parlato nel corso della riunione dell'organo esecutivo del partito, in vista del voto generale del prossimo maggio. La leader ha sottolineato la necessità di "preservare le nostre tradizioni laiche originali, [fatte di] comunità diverse che vivono in armonia in un'unica e composita identità nazionale". Inoltre bisogna combattere "la disuguaglianza ancora molto diffusa", perché altrimenti è così che "la disperazione porta a disordini e produce l'estremismo come unica speranza di cambiamento".

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) - "Il più grande nemico dell'India è rappresentato dalle forze nazionaliste e fondamentaliste". Per questo "le imminenti elezioni generali saranno una battaglia per l'India come è stata concepita dai nostri padri fondatori e come noi la amiamo. Sarà una guerra per preservare le nostre tradizioni laiche originali, [fatte di] comunità diverse che vivono in armonia in un'unica e composita identità nazionale". Sono le parole di Sonia Gandhi, presidente del Congress (partito laico, al governo), in apertura dell'incontro dell'All India Congress Committee (Aicc), organo esecutivo del partito, tenutosi oggi a New Delhi.

Il prossimo maggio tutto il Paese andrà al voto per eleggere il nuovo governo centrale, e la sfida si gioca tra due avversari importanti. Da una parte il Congress, formazione di maggioranza che ha guidato, tra l'altro, il primo governo democratico dell'India dopo l'indipendenza del 1947, e che si propone dalla parte dei più deboli. Dall'altra il Bharatiya Janata Party (Bjp), partito della destra nazionalista indù oggi all'opposizione, che vorrebbe rendere la nazione "indù al 100%" e che sostiene i gruppi estremisti del Sangh Parivar, autori di attacchi contro le minoranze etniche e religiose del Paese.

Due posizioni agli antipodi, che rendono le future elezioni - come ha sottolineato la stessa Gandhi - "un confronto netto tra ideologie incompatibili, tra diverse interpretazioni del passato e tra visioni contrastanti del futuro". "Il nostro partito è intrecciato nel tessuto di questa nazione - ha aggiunto - sin dal suo concepimento come Stato moderno. Questo grande Paese, questa India si è arricchita di diverse individualità, lingue, religioni, tradizioni e comunità nel corso del tempo. Eppure, questa sua vibrante bellezza è visibile solo nel suo insieme, un unico tessuto senza congiunzioni, molto superiore alla somma di tutti i fili".

Tuttavia, non mancano le minacce a questa armonia. Una delle più grandi, secondo Sonia Gandhi, è la disuguaglianza. "Nonostante l'impressionante crescita economica, di cui è giusto prenderci il merito, di fatto la disuguaglianza è ancora molto diffusa. La crescita è essenziale, ma va sostenuta, perché da sola non può risolvere i problemi che derivano da continue discriminazioni. Affrontarle non è solo una questione di giustizia sociale, ma è una necessità esistenziale e un imperativo morale. Se i bisogni di base di ampi strati della società non vengono soddisfatti con misure tangibili, il tessuto della nostra società verrà strappato. Questo è il terreno in cui la disperazione porta a disordini e produce l'estremismo come unica speranza di cambiamento".

Nel corso dell'incontro, la leader ha anche annunciato che suo figlio Rahul (già vicepresidente del partito) si occuperà della campagna elettorale del Congress. Contro le previsioni però, il rampollo della dinastia Nehru-Gandhi non è stato indicato come candidato primo ministro, contro il controverso candidato del Bjp, Narendra Modi. Sonia Gandhi ha spiegato che "non è nella tradizione del Congress annunciare un candidato prima delle elezioni". Alcuni commentatori hanno letto questa scelta come un modo per proteggere il giovane politico, considerato comunque "il leader del futuro", da una possibile sconfitta; altri come un modo per non trasformare le elezioni uno scontro di personalità tra Gandhi e Modi. 

 

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