07/03/2004, 00.00
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Sr Nirmala testimone di Cristo fra gli indù del suo paese natale

Ranchi (AsiaNews/Ucan) – "Gesù ha cominciato a non darmi tregua fin da quando ero a Doranda e alla fine mi ha preso quando ero a Patna": Sr. Nirmala Joshi, succeduta a Madre Teresa nella guida delle Missionarie della Carità, ha parlato così davanti a centinaia di persone, in maggioranza indù, quando alcune settimane fa si è recata in visita al suo paese natale, dopo 57 anni. Doranda, dove Sr Nirmala è nata nel 1934, è un quartiere periferico di Ranchi, la capitale dello stato di Jharkhand, a circa 100 km a sud-est di New Delhi. Patna, dove lei ha fatto l'università, è la capitale del vicino Bihar. Indù e emigrati nepalesi che chiedevano la sua benedizione, hanno salutato Sr Nirmala chiamandola col nome di "safedi devi", la dea bianca, omaggiandola di ghirlande di fiori e inchinandosi per toccarle i piedi in segno di devozione. Solo "una dea" può fare il lavoro che ha svolto Madre Teresa, dice Karuna Thapa, un giovane nepalese "estremamente felice" di aver ricevuto la benedizione di Sr Nirmala.

A sentire la sua testimonianza, uomini, donne e bambini, radunati nell'auditorium di proprietà della polizia cittadina, si sono messi a piangere. Sr Nirmala ha raccontato loro del modo in cui lei, nata da una famiglia di bramini, la casta più alta del mondo indù, col nome di Kusum Joshi, è diventata una suora cattolica.

Sr Nirmala ha vissuto con i suoi 4 fratelli e i parenti in una casa di fango di 4 stanze. All'età di 10 anni "le è successo qualcosa". Dopo aver visitato il tempio di Shiva, racconta: "Correvo con i miei amici in un cortile della vicina chiesa cattolica. Qui mi si para davanti una enorme statua con le braccia aperte. All'inizio ho avuto paura, solo in seguito ho scoperto che quella era una statua del Sacro Cuore di Gesù".

Nel 1947 la sua famiglia è emigrata a Shilong, a 1300 km da Doranda. La suora ricorda di aver discusso mote volte di religione, concludendo sempre che "l'Induismo è il meglio". In seguito ha studiato presso il Collegio Femminile delle Suore Carmelitane Apostoliche di Patna. Una sua compagna di stanza, indù, tutte le volte che suonava la campana, si metteva in ginocchio a pregare. Spinta dal suo esempio anche Sr Nirmala fa altrettanto: "Ho sentito che qualcosa mi stava succedendo", dice. "Giorno dopo giorno, avevo la percezione che Dio mi chiamava. Sentivo Gesù vivo che entrava nella mia vita". Questa percezione è divenuta definitiva quando si è trasferita a Calcutta e ha incontrato Madre Teresa. Madre Teresa aveva fondato lì le Missionarie della Carità nel 1950. Col suo aiuto, Kusum è stata battezzata il 5 aprile 1958, col nome di "Nirmala", che vuol dire "pura". I suoi genitori, pur essendo pieni di affetto, pur volendo aiutare chiunque fosse nel bisogno, per 2 anni non hanno accettato la sua conversione.

Ad accompagnare Sr Nirmala a Doranda vi erano varie suore e sacerdoti, insieme al Card. Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi. Egli ha detto che la visita della suora al suo paese natale era parte del "piano di Dio" per far conoscere agli altri il cristianesimo e che il "grande entusiasmo" mostrato dalla gente, specialmente gli indù, avrebbe avuto "un profondo impatto" sullo stato del Jharkhand.

Tufan Pradhan, un fedele indù, vive nella casa che è stata della famiglia Joshi. Commenta: "Sono davvero felice di sapere che una delle personalità religiose più famose al mondo ha vissuto nella mia casa". Mostrando il vicino tempio di Shiva, dice: "Questo è il luogo dove la piccola Kusum ha ricevuto l'illuminazione a 10 anni, e dove Dio l'ha rapita per darla a Gesù e servire l'umanità".

J.P. Chetri, un nepalese a capo dell'associazione Jharkhand Gorkha Sangathan, ha confermato che il tempio è divenuto "un importante sito storico" proprio a causa di Sr Nirmala: "E sarà [sempre] un luogo sacro, dove una divinità è nata in mezzo a noi".

Sunita Lama, una giovane donna nepalese, dice che gli indù accettano Sr Nirmala perché lei viene dalla casta dei bramini: "In Nepal i bramini sono tenuti in grande rispetto".

Nel parlare, Sr Nirmala ha usato la lingua nepalese e ha elogiato molto i suoi genitori, che le hanno istillato lo spirito di servizio verso i poveri e i diseredati. "Ciò di cui abbiamo bisogno – ha detto alla gente – è un occhio che vede e un cuore per servire. Questo è l'unico modo per far piacere a Dio".

Sr Nirmala è superiora delle Missionarie della Carità dal marzo 1997, 6 mesi prima che Madre Teresa morisse.

 

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