25/11/2016, 12.53
SRI LANKA
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Sri Lanka, consegnata al presidente Sirisena una raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici (Foto)

di Melani Manel Perera

Almeno 160 persone sono detenute dal 2009. Al termine della guerra civile sono stati arrestati quasi 15mila sospettati di legami con le Tigri tamil. Familiari denunciano confessioni estorte con l’inganno.

Colombo (AsiaNews) – Rilascio di tutti i prigionieri politici, in maggioranza tamil, che ancora languono nelle carceri del Paese con false accuse e risoluzione dei problemi delle diverse etnie che compongono lo Sri Lanka. Sono le richieste avanzate dal Movimento nazionale per il rilascio dei prigionieri politici in una lettera consegnata al segretario del presidente Maithripala Sirisena. Insieme alla lettera, gli attivisti hanno presentato circa 50mila firme raccolte in questi mesi su tutto il territorio, con le quali chiedono la scarcerazione degli ultimi detenuti arrestati al termine della guerra civile.

Il 23 novembre gli attivisti hanno marciato in silenzio fino al Segretariato del presidente. Essi lamentano che almeno 160 prigionieri non hanno fatto ritorno dalle proprie famiglie, sebbene la maggioranza dei 15mila detenuti imprigionati nel 2009 (quando sono cessate le ostilità tra esercito e guerriglieri tamil) abbia ottenuto la libertà.

Rajithaa Arulprakash, 9 anni, racconta di aver visto il padre per l’ultima volta quando aveva appena pochissimi anni. “Da quel momento – dice – non ho più ricevuto l’amore di mio padre e se mi manca, posso vederlo solo in foto”.

Altri contestano la non veridicità delle accuse che hanno portato in carcere i familiari. È il caso di Shivagi, moglie di T. Shivagi, che possedeva un negozio di saldatura. L’uomo è stato arrestato nel 2008 con l’accusa di far parte delle Tigri tamil. “Non è vero – afferma la donna – e ora si è anche ammalato di diabete”. Selvaraasa Kirubakaran racconta invece che la confessione del fratello di 38 anni è stata estorta con l’inganno: “Funzionari dell’antiterrorismo e della polizia gli hanno fatto bere l’arrack [acquavite locale, ndr] e poi lo hanno costretto a firmare un documento in cui ammetteva il suo coinvolgimento con le Tigri”.

Marimuttu Sathivel, pastore anglicano e organizzatore del Movimento, afferma: “Chiediamo al presidente di mantenere le promesse. Il rilascio dei prigionieri rappresenta un passo in avanti decisivo per la riconciliazione tra le comunità”. 

Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-1
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-1
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-2
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-2
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-3
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-3
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-4
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-4
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-5
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-5
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-6
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-6
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-7
Raccolta firme per il rilascio dei prigionieri politici in Sri Lanka-7
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