30/11/2012, 00.00
SRI LANKA
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Sri Lanka, scontri tra polizia e studenti. Feriti 20 ragazzi tamil

di Melani Manel Perera
Fonti cattoliche di AsiaNews raccontano che gli agenti hanno fatto irruzione all’università di Jaffna e minacciato con pistole le ragazze. Gli studenti tamil si preparavano a commemorare in modo pacifico la “Giornata degli eroi”, anniversario della nascita del leader delle Tigri Tamil. Poliziotti in borghese hanno preso a sassate un parlamentare dell'opposizione che voleva parlare con gli studenti. Agenti hanno “invitato” alcuni sacerdoti locali a non celebrare la messa per “evitare tensioni”.

Colombo (AsiaNews) - Migliaia di studenti universitari sono in piazza da ieri in tutto lo Sri Lanka, per protestare contro i disordini tra polizia e alunni tamil dell'Università di Jaffna (nord nel Paese) avvenuti il 27 novembre scorso. Negli scontri, almeno 20 ragazzi sono rimasti feriti, e molte ragazze sono ancora in stato di shock per le minacce ricevute dalle forze dell'ordine. Alle manifestazioni di questi giorni hanno partecipato anche gli insegnanti del sindacato Ceylon Teachers' Union, che hanno condannato gli scontri come un vero e proprio "attacco" della polizia contro gli studenti.

Nella mattinata del 27 novembre, forze di polizia hanno fatto irruzione nell'Università di Jaffna, dove gli studenti avevano deciso di commemorare la "Giornata degli eroi", ricordando l'anniversario della nascita di V. Prabhakaran, leader dei ribelli della Tigri Tamil, e altri membri deceduti del gruppo terrorista. Secondo fonti cattoliche locali di AsiaNews, i primi agenti avrebbero fatto delle ronde negli ostelli intorno alla facoltà, in attesa che i ragazzi iniziassero la commemorazione. All'improvviso, i poliziotti sono entrati nei dormitori femminili: dopo aver spaccato le lampade, avrebbero puntato le pistole alla tempia delle ragazze. Alcune di loro sono svenute per lo spavento. Alcuni ragazzi hanno provato a intervenire, ma gli agenti hanno intimato loro di non fare raduni e di non accendere le lampade in memoria dei "caduti" dei ribelli tamil.

Intanto, altri poliziotti hanno attaccato un giornalista dell'Uthayan Newspaper (noto quotidiano locale in tamil), che giunto sul posto aveva registrato l'irruzione degli agenti con una videocamera. Riuscito a scappare, l'uomo è stato ricoverato all'ospedale di Jaffna e ha denunciato i suoi aggressori. Venuto a sapere degli scontri, il direttore del giornale e parlamentare della Tamil National Alliance (opposizione), E. Saravanapavan, ha deciso di recarsi sul posto per parlare con gli studenti. Poco dopo il suo arrivo, agenti in borghese lo hanno preso a sassate.

I poliziotti hanno giustificato l'irruzione e le successive minacce dichiarando che i giovani stavano trasformando la commemorazione in un raduno violento. Tuttavia, testimoni e professori presenti negano questa versione, spiegando che gli universitari stavano inscenando una manifestazione pacifica.

L'azione delle forze dell'ordine non si è poi limitata all'Università di Jaffna. Nella serata del 26 novembre, a Pandivirichchan (distretto di Madhu) militari avrebbero chiesto a p. Arokiam di non celebrare la messa prevista per il giorno seguente, al fine di "evitare tensioni". Il sacerdote ha detto loro di prendere ordini solo dal vescovo: il 27, alle 18:30, p. Arokiam ha tenuto messa in modo regolare. La stessa dinamica è avvenuta a Thoddaveli (distretto di Mannar): anche in questo caso, p. Neru, il parroco locale, ha celebrato la messa, incurante dell'"avviso" delle forze dell'ordine. 

 

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