24/08/2012, 00.00
SRI LANKA
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Sri Lanka, tremila persone in marcia per difendere l’istruzione pubblica

di Melani Manel Perera
Organizzati dal sindacato dei docenti universitari (Futa), studenti, professori e leader religiosi protestavano contro la chiusura di facoltà. La polizia ha interrotto il raduno pacifico prima della sua conclusione. Da luglio la Futa ha indetto uno sciopero, per chiedere salari più alti e maggiori fondi da destinare all’istruzione.

Colombo (AsiaNews) - Circa 3mila persone hanno sfilato per le strade di Colombo, per protestare contro la chiusura delle università dello Sri Lanka ordinata dal governo tre giorni fa. Organizzata dalla Federazione delle associazioni dei docenti universitari (Futa), la manifestazione di ieri è iniziata alle 16 (ora locale) sotto un'intensa pioggia, che non ha fermato professori, studenti, politici, leader religiosi e attivisti. Nonostante si trattasse di un raduno pacifico, alle 19 (ora locale) la polizia ha costretto i partecipanti ad annullare la marcia.

Alla manifestazione, tutti i presenti hanno intonato lo slogan "Salviamo l'istruzione pubblica" e dato pieno appoggio alla causa portata avanti dalla Futa: assegnare il 6% del Pil al settore dell'istruzione; aumentare lo stipendio dei docenti; garantire l'indipendenza delle facoltà da qualunque interferenza politica. Il sindacato dei docenti universitari ha presentato queste richieste al presidente Mahinda Rajapaksa il 16 aprile, e al ministero dell'Istruzione il 18 aprile scorsi. Dinanzi al silenzio del governo, il 4 luglio scorso i professori hanno iniziato uno sciopero, ancora in corso. Il governo ha così deciso di chiudere tutte le università del Paese, ad eccezione delle facoltà di medicina [che però hanno partecipato alla manifestazione di ieri, ndr], accusando i docenti di compromettere il futuro degli studenti.

In apertura della marcia, Niramal Ranjith, presidente della Futa, ha sottolineato che "è responsabilità dell'istruzione pubblica formare una società migliore, ed è l'unica istituzione capace di portare giustizia sociale". Mahindapala, coordinatore del sindacato universitario, ha poi notato che "come adulti che hanno potuto godere in pieno di un'educazione libera e gratuita, adesso abbiamo la responsabilità di garantire lo stesso diritto alle future generazioni".

In un primo momento, la manifestazione prevedeva tre cortei diversi: uno dalla Maradana Railway Station, uno dal Nawaloka Hospital e uno dal Lotus Pond Theatre. Tuttavia, la polizia ha cancellato la prima. In seguito, sebbene i partecipanti non avessero bloccato alcuna strada, le forze dell'ordine hanno deciso di bloccare le vie principali che confluivano nell'Union Place, dove si è tenuto il comizio finale.

"Questa mossa - afferma il Ven. Dambara Amila Thera, vicepresidente della Futa - è stata fatta per impedire agli altri cittadini di vedere cosa stava accadendo. Non vi era motivo di chiudere le strade. Avrebbero potuto farlo durante i cortei, invece siamo stati costretti a camminare in mezzo al traffico. E alla fine, quando non davamo più fastidio a nessuno, hanno bloccato tutto, in modo da impedire l'accesso".

 

 

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