29/05/2013, 00.00
SRI LANKA
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Sri Lanka diviso sul monaco buddista immolatosi per protesta contro le conversioni

di Melani Manel Perera
Fra imponenti di misure di sicurezza si è celebrata ieri la cerimonia di cremazione del venerabile Bowatte Indrarathana Thero. Una parte del Paese apprezza il suo gesto, contrario di fatto alla libertà religiosa. Altri paventano il pericolo di emulazione e parlano di sacrificio inutile. Per molti cittadini avrebbe dovuto lottare contro le morti nella guerra civile.

Colombo (AsiaNews) - Monaci buddisti, politici, attivisti e moltissimi cittadini hanno partecipato ieri alla cremazione del venerabile Bowatte Indrarathana Thero, religioso buddista che si è immolato il 24 maggio, festa del Vesak, per protesta contro "conversioni e sacrificio di animali". Le esequie sono state celebrate fra imponenti misure di sicurezza, nel timore di scontri e violenze. La figura del monaco e il suo gesto estremo di darsi fuoco hanno scatenato reazioni contrastanti nelle istituzioni e in seno alla società civile dello Sri Lanka: una parte afferma di apprezzare "il sacrificio della vita" in nome della causa, mentre altri stigmatizzano l'atto nel timore di emulazioni.  

Il venerabile Bowatte Indrarathana Thero si è auto-immolato il 24 maggio, notte di plenilunio e culmine della festa buddista del Vesak, di fronte al tempio di Sri Dalada Maligawa, cospargendosi con oltre due litri di benzina. Prima di morire, egli ha gridato a gran voce che non si trattava di un tentativo di suicidio, ma di un "sacrificio contro il sacrificio animale e le conversioni".

Già in passato il monaco si era appellato al Parlamento, perché approvasse una norma per impedire che i buddisti si convertissero ad altre fedi, un tema delicato nel Paese e causa di violenze interconfessionali. Diversi simpatizzanti del movimento estremista buddista singalese Sinhala Ravaya parlano di "gesto eroico" in difesa dei valori della nazione. Udaya Gammanpila, membro del Jathika Hela Urumaya (Jhu), promette di "trasformare le sue richieste in realtà" e che "presto la legge verrà approvata in Parlamento".

Tuttavia, una fetta altrettanto consistente del movimento buddista e della società civile dello Sri Lanka stigmatizzano la scelta di immolarsi, perché costituisce un esempio negativo di lotta per una causa che non vale il prezzo della vita. Monaci di primo piano e il parlamentare Ellawela Medhananda, del Jhu, respingono la definizione di "sacrificio" se associato al gesto di uccidersi "per una mucca". E tanti semplici cittadini si chiedono perché abbia deciso di compiere un gesto clamoroso contro la libertà religiosa - la possibilità di convertirsi - e riti particolari di una fede, mentre non ha fatto o detto nulla durante i 30 anni di guerra civile e le morti che ha causato. 

 

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