09/05/2015, 00.00
SRI LANKA
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Sri Lanka: Giovani suore al servizio della missione in Asia

di Melani Manel Perera
È in corso a Wennappuwa un raduno internazionale organizzato dalle suore della Sacra Famiglia. Obiettivo della congregazione è dare una formazione di più ampio respiro alle religiose più giovani.

Colombo (AsiaNews) – È iniziato ieri a Wennappuwa (diocesi di Chilaw) il raduno internazionale organizzato dalle Suore della Sacra Famiglia, a cui partecipano 49 giovani religiose della congregazione provenienti da tutta l’Asia. Il tema del programma, che si concluderà il prossimo 17 maggio, è “Asian Young Holy Family Seekers – Dare to move”. AsiaNews ha intervistato suor Jesmine Fernando, direttrice della formazione di base delle Suore della Sacra Famiglia della provincia di Colombo.

Sorella, che cos’ha di speciale un programma internazionale come questo?

La bellezza di organizzare un evento simile sta nel conoscere e nell’entrare in contatto con culture diverse, e uscirne arricchiti. Inoltre, è un’occasione per comprendere meglio la realtà asiatica.

Perché scegliere lo Sri Lanka?

Anzitutto perché lo Sri Lanka è il Paese in cui si conta il maggior numero di suore della Sacra Famiglia. Questo ha permesso a un maggior numero di religiose di partecipare. In secondo luogo, perché se l’avessimo organizzato in India o in Pakistan avremmo avuto problemi con il visto [per indiani e pakistani è difficile ottenere il permesso per andare nell’uno o nell’altro Paese, ndr].

Quante suore partecipano e da quali Paesi provengono?

In totale vi sono 49 giovani religiose. Per quanto riguarda le nazionalità, abbiamo due filippine, due pakistane, otto indiane, due sorelle contemplative, 17 da Colombo e 17 da Jaffna.

Che tipo di eventi avete in programma? Ci sono relatori particolari?

Il raduno è iniziato con una sessione introduttiva, nella quale si è parlato del contesto asiatico in generale e delle diverse realtà presenti. P. Rienzi, un sacerdote anglicano, condurrà un seminario su Gesù, sui suoi insegnamenti e sulle prospettive asiatiche. Alcune consorelle anziane, insieme alle missionarie attuali, parleranno del contributo della congregazione alle varie società. Ci saranno delle interviste, alcune dal vivo e alcune via internet, e degli eventi più culturali alla sera. Daremo particolare enfasi al senso dei voti religiosi nel contesto attuale e nella missione oggi.

È la prima volta che suore giovani di vari nazioni asiatiche si riuniscono tutte insieme?

No, ma erano 18 anni che non si organizzava un raduno di questo tipo.

Come responsabile della formazione, cosa si aspetta da questo programma?

La mia speranza per queste giovani religiose è che rinnovino il loro impegno e il loro desiderio di condurre la vita consacrata, e anche che rispondano ai segni dei tempi con gioia. Per quanto riguarda le suore dello Sri Lanka, mi auguro che questa esperienza allarghi i loro orizzonti e la loro visione del mondo e della vita. Vi sono stati sforzi da parte di molti gruppi, a livello differente, per portare un respiro più “asiatico” alla formazione delle nostre religiose. C’è ancora molta strada da fare in termini di mentalità e atteggiamento.

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