19/10/2004, 00.00
RUSSIA
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Stato e Chiesa insieme per evitare il collasso demografico

Alessio II: "Torniamo a considerare la vita come un dono"

Mosca (AsiaNews) – "La società è in piena crisi spirituale. Bisogna che si ricominci a considerare la vita come un dono divino e per questo a rispettarla". Questo secondo Alessio II, patriarca della Chiesa ortodossa russa, uno dei motivi della grave situazione demografica, in cui si trova la Russia. Parlando in occasione di un forum pubblico sul calo della popolazione, il patriarca ha avvertito che "la domanda che ci si deve porre a questo punto è: ci sarà un futuro per il nostro paese?". La soluzione al problema  proposta da  Alessio II è l'impegno comune di Stato e Chiesa nel diffondere un'educazione morale, sostenere la famiglia, difendere le madri e i figli, aiutare gli orfani e i poveri, combattere l'utilizzo delle droghe tra i giovani. Sul problema demografico il presidente russo Vladimir Putin si è espresso la scorsa settimana affermando che "il primo e indispensabile passo verso una soluzione del problema è lo sviluppo del piano economico e sociale del paese".

Anche Mikhail Zurabov, ministro della sanità e dello sviluppo sociale si è dichiarato preoccupato: "La popolazione russa oggi è di 144,2 milioni di persone, cifre del tutto insufficiente per la sopravvivenza del la nazione".

Il ministro ha detto che "all'inizio del XXI secolo la Russia è in una fase di costante calo demografico". Dal 1992, la popolazione ad oggi, la popolazione è diminuita di oltre 9 milioni di individui. La cifra si ridimensiona – arrivando a 6 milioni - se si tiene conto del lieve apporto del flusso migratorio, pari solo all'8% del calo demografico naturale. Nel 2003 la crescita totale della popolazione era di –0,3%. Causa principale del collasso demografico che minaccia la Russia, il basso tasso di nascite. Il rapporto tra bambini e donne nella fascia di età fertile - dai 15 ai 49 anni - è di 132 a 100, "insufficiente – secondo Zubanov – ad assicurare la semplice riproduzione della popolazione". Il ministro ha dato anche cifre positive: dal 1994 al 2003 il numero degli aborti è diminuito del 41% e rispetto al 2002 l'anno scorso si è registrato un aumento delle nascite pari a 80 mila unità.

Per la Russia gli studiosi parlano di "coma demografico": si è calcolato che, se non aumentano le nascite, entro la fine del 2075 la popolazione sarà di appena 50-55 milioni di persone. Dopo la Romania, la Russia è il paese con il più alto numero di aborti in Europa: secondo stime ufficiali, circa il 60% delle prime gravidanze termina in modo violento. Il rapporto è di 13 aborti ogni 10 nascite. Nel 2002 si sono registrate 1,78 milioni di gravidanze interrotte.

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