22/12/2014, 00.00
PAKISTAN
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Strage alla scuola di Peshawar: la polizia pakistana arresta un gruppo di sospetti

I fermati sono sospettati di “favoreggiamento”. Per il ministro degli Interni le indagini proseguono “nella giusta direzione”. Fonti dell’intelligence: pronti nuovo attentati. Migliaia di cittadini hanno reso omaggio alle 148 vittime del massacro alla scuola militare, di cui 132 bambini.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - La polizia pakistana ha compiuto una serie di arresti di persone sospettate di coinvolgimento, a vario titolo, alla strage compiuta la scorsa settimana dai talebani nella scuola militare di Peshawar, in cui sono morte 148 persone, di cui 132 bambini. Il ministro degli Interni Chaudhry Nisar Ali Khan afferma che gli uomini fermati sono indagati per "favoreggiamento" nell'attacco e le indagini proseguono "nella giusta direzione"; egli aggiunge che fonti dell'intelligence avrebbero riferito di un altro attacco in fase avanzata di pianificazione. 

La strage della scuola militare di Peshawar, condannata con forza da tutta la società e dai vertici della Chiesa cattolica pakistana, con duri interventi del vescovo di Islamabad e dell'arcivescovo di Karachi, è stata rivendicata fin dall'inizio dai vertici del Tehreek-e-Taliban Pakistan (Ttp). Il commando era composto da sette uomini, tutto deceduti nel corso dell'attacco. 

"Stiamo ricevendo informazioni dall'intelligence - ha sottolineato il ministro Khan - da tutto il Paese, secondo cui i miliziani si stanno preparando per un altro, brutale attentato". Egli spiega di non poter aggiungere ulteriori particolari sulle persone fermate e sulla loro identità. 

In questi giorni migliaia di cittadini hanno visitato la scuola teatro della tragedia, per manifestare cordoglio alle vittime e solidarietà alle loro famiglie. 

I talebani hanno affermato che l'attacco era una vendetta all'offensiva dell'esercito pakistano nelle regioni del nord-ovest, lungo il confine con l'Afghanistan, storiche roccaforti degli islamisti, che ha causato la morte di almeno 1200 miliziani.

All'indomani del massacro,definito da alcuni "l'11 settembre del Pakistan", il governo ha cancellato la moratoria alla pena di morte e, in pochi giorni, ha giustiziato sei uomini. Quattro di loro erano stati condannati per aver cercato di uccidere nel 2003 l'allora presidente Pervez Musharraf. I talebani hanno già annunciato nuovo attacchi in risposta alle impiccagioni. 

 

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