15/04/2009, 00.00
INDIA – PAKISTAN
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Strage di Mumbai: il giudice ricusa la difesa. Rinviato il processo contro l’attentatore

L’avvocato è colpevole di “cattiva condotta” e “conflitto di interessi”. Avrebbe avuto contatti con una delle vittime della strage. Insieme al terrorista pakistano compariranno davanti al giudice due cittadini indiani, accusati di affiliazione al gruppo fondamentalista Lashkar-e-Taiba.
Mumbai (AsiaNews/Agenzie) – Nuovo rinvio del processo a carico di Mohammed Ajmal Amir Qasab, l’unico attentatore sopravvissuto alla strage di Mumbai del 26 novembre 2008, nella quale sono morte più di 170 persone. Il giudice ML Tahiliyani ha infatti ricusato l’avvocato della difesa, Anjali Waghmare, per “conflitto di interessi” e “cattiva condotta” nell’esercizio della sua funzione.
 
Mohammed Ajmal Amir Qasab, 21 anni, è stato arrestato il primo giorno degli attacchi e da allora è detenuto in una prigione indiana in condizioni di massima sicurezza. Gli altri nove esecutori materiali della strage sono stati uccisi nelle ore successive all’attentato. Il terrorista è accusato di omicidio, tentato omicidio, danneggiamento di beni pubblici e “aver dichiarato guerra” all’India. Se colpevole, rischia la pena capitale.
 
Il giudice ML Tahiliyani ha sollevato dall’incarico il legale della difesa perché non “sembra appropriata” a ricoprire l’incarico. La donna avrebbe infatti incontrato Sri Vardhan Kar – una delle persone colpite negli attacchi – impegnandosi a rappresentarla in sede legale. “Gli interessi della vittima e dell’accusato sono in contrasto fra loro – puntualizza il giudice – e la sua nomina va rimossa all’istante”. La legale si difende sostenendo che avrebbe incontrato la vittima solo una volta, ma non ha sottoscritto alcun impegno che la vincolava alla rappresentanza in sede processuale. Il processo è stato rinviato a data da destinarsi.
 
Il processo vero e proprio avrebbe dovuto iniziare la scorsa settimana, ma è stato posticipato perché non erano ancora state predisposte tutte le misure di sicurezza. Insieme al terrorista pakistano, affiliato alla cellula fondamentalista islamica Lashkar-e-Taiba, dovrebbero comparire davanti al giudice due cittadini indiani: Fahim Ansari e Sabauddin Ahmed, sospettati di legami con il gruppo terrorista con base in Pakistan.
 
Il dossier sulla strage di Mumbai comprende più di 11mila pagine, all’interno delle quali sono raccolti documenti e prove che dimostrerebbero il coinvolgimento di elementi pakistani nell’attentato. New Delhi ha puntato il dito contro il gruppo fondamentalista Lashkar-e-Taiba, che avrebbe goduto di sostegni nell’ambiente dell’intelligence e delle forze di sicurezza del Pakistan. Islamabad ha ammesso che gli autori della strage avevano parte della base logistica e operativa sul proprio territorio.
 
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