01/08/2019, 13.02
SRI LANKA
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Stragi di Pasqua, card. Ranjith: ‘La verità, prima delle elezioni presidenziali’

di Melani Manel Perera

“Se i candidati non vorranno impegnarsi per la giustizia, allora non vengano ad incontrarmi”. Lo scorso 21 aprile, le esplosioni hanno ucciso 263 persone, ma le autorità non hanno individuato alcun responsabile. L’arcivescovo di Colombo chiede una commissione d’inchiesta indipendente ed imparziale.

Colombo (AsiaNews) – Il card. Albert Malcolm Ranjith (foto), arcivescovo di Colombo, non incontrerà alcun candidato presidenziale, se prima non gli verranno consegnati i risultati dell’inchiesta sui massacri di Pasqua. Lo annuncia il cardinale stesso, rinnovando i suoi appelli per indagini imparziali ed approfondite. Gli attentati terroristici in tre chiese e altrettanti hotel di lusso della capitale sono costati la vita a 263 persone ed hanno causato il ferimento di altre 600, in maggioranza fedeli cristiani.

Durante una conferenza stampa organizzata presso la residenza vescovile, ieri il card. Ranjith ha ricordato che sono passati più di tre mesi dalle esplosioni del 21 aprile scorso ma la commissione d’inchiesta non ha ancora portato frutti. Ravi Seneviratne, a capo anche del dipartimento per le indagini sul terrorismo, lo scorso 25 luglio ha rivelato che gli inquirenti ad oggi non hanno evidenziato “legami diretti” con lo Stato islamico (Is). Due giorni dopo gli attentati, i militanti dell’Is hanno diffuso un video di rivendicazione sull’agenzia Amaq, organo ufficiale del gruppo. Le autorità di Colombo hanno invece sempre sostenuto che la responsabilità sia di due gruppi islamici locali (National Thowheed Jamath e al Jamaat-ul-Mujahideen) con presunte affiliazioni a potenze straniere.

“La commissione – ha dichiarato il cardinale –, che dovrebbe esser composta da figure al di sopra delle parti e condurre ricerche imparziali, non ha ancora portato le persone responsabili di fronte alla giustizia o emesso alcuna punizione. Per questo, sollecito la formazione di un comitato indipendente con persone neutrali, affinché al nostro popolo sia rivelata la verità sugli attacchi di Pasqua. Ad oggi, la nostra priorità non sono le elezioni presidenziali, bensì la ricerca di verità e giustizia”.

“Dicendo questo – ha sottolineato l’arcivescovo –, non intendo respingere del tutto la tornata elettorale. Il voto è necessario, ma al momento le vittime della strage attendono ancora di ottenere giustizia e capire cos’è accaduto loro”. La Chiesa cattolica, ha ricordato il presule, continua ad assistere i feriti ed i familiari delle vittime degli attentati in ogni modo possibile, tentando di alleviarne le sofferenze. Come ribadito dal card. Ranjith, queste persone non vogliono un risarcimento ma solo i colpevoli siano processati. “Le persone dietro gli attentati e quanti hanno ignorato consapevolmente gli avvertimenti dell’intelligence sono ancora a piede libero”, ha denunciato.

Il cardinale ha infine messo in guardia i candidati presidenziali dal tentare “di guadagnare punti per sé stessi” nella corsa alla guida del Paese; li ha invitati piuttosto “a lavorare insieme, come fratelli”. “Se non vorranno impegnarsi nella ricerca della giustizia, allora non vengano ad incontrarmi”, ha affermato.

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