16/07/2010, 00.00
ARABIA SAUDITA
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Studenti sauditi, vacanze estive più “noiose” della scuola

I giovani lamentano la mancanza di attività divertenti e rimpiangono il tempo trascorso in classe. Solo i proprietari di case possono organizzare momenti di svago. Calcio e palestra le attività più gettonate, ma la corsa all’aperto è vista con “fastidio”. Psichiatra: le famiglie devono investire in campi estivi o seminari.
Jeddah (AsiaNews/Agenzie) – In Arabia Saudita sono iniziate le vacanze estive, ma gli studenti del regno sembrano contrariati: non vi sarebbe nulla di “divertente” da fare e i due mesi lontano dai banchi – Ramadan compreso – si trasformano in un periodo di “noia”. Tanto da rimpiangere la scuola, le interrogazioni, gli esami e le lezioni in classe. È quanto emerge da un lungo articolo pubblicato da Arab News, che traccia un quadro della gioventù saudita, degli interessi e del desiderio di maggiore libertà.  
 
La vita quotidiana nel regno è una “routine” che non offre attrattive o svaghi ai giovani. Un ragazzo spiega che “la fine della scuola è accolta con gioia”, ma in pochi giorni emerge una realtà ben diversa: “in classe avevamo qualcosa da fare per tenerci impegnati. Durante le vacanze ci annoiamo”. A chi non ha soldi a sufficienza per permettersi una casa sulla spiaggia o un appartamento di proprietà dove invitare gli amici, non resta che girovagare per le vie della città evitando gli strali della polizia religiosa.
 
Abdullah Madani, studente delle scuole superiori, afferma di non divertirsi più solo con “videogiochi e giri in bicicletta sul retro di casa”. Egli vorrebbe attività più “mascoline” da condividere con gli amici (maschi, per la rigida separazione dei sessi che vige nel Paese). Ma le iniziative prese dal giovane e dalla sua compagnia sono disapprovate dalla gente, anche se del tutto “innocenti”.
 
Ai maschi, giovani e meno giovani, è vietato persino l’ingresso nei centri commerciali, spiega Arab News, perché considerati luoghi per famiglie. Gli uomini non possono entrare senza la compagnia di una donna – moglie o parente stretta – e hanno difficoltà anche nel fare le spese ordinarie. Le autorità intendono evitare “problemi”, come i contatti fra uomini e donne privi di vincoli familiari. Tuttavia, le guardie di sicurezza che vigilano nei centri commerciali giudicano “ingiusto” il provvedimento e, la mattina presto, consentono l’ingresso a qualche uomo.
 
In estate le sole attività che i giovani sembrano poter praticare senza incappare nelle ire di famiglie o poliziotti, sono quelle sportive. Palestra e pallone, soprattutto, perché una corsa in luogo pubblico è vista con fastidio. Adnan Mufti, psichiatra e direttore di un centro per malattie mentali a Jeddah, invita le famiglie a investire in campi estivi o in seminari per i loro figli, perché non pensino solo al divertimento. Lo studioso ricorda come in passato i giovani trascorrevano il tempo libero “dando fastidio alla gente e alle donne per la strada”. “Oggi – conclude – il tempo libero a disposizione dei giovani potrebbe condurre a problemi ancora maggiori”.
 
La società saudita deve fare i conti con la modernità e sono i giovani – e le donne – gli elementi che potranno determinare un cambiamento, rispetto agli schemi rigidi e sessisti che regolano la vita nel regno.
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